SULU, Mare di (A. T., 162-163, 164-165)
Costituisce il bacino più settentrionale del Mediterraneo Australasiatico, estrema appendice occidentale del Pacifico, ed è limitato a nord dalla lunga e stretta Isola Palauan da un lato e dalle Isole Filippine dall'altro; l'Arcipelago delle Isole Sulu, costituenti quasi un'appendice dell'estremità occidentale di Mindanao, separa questo bacino da quello più meridionale, il Mare di Celebes, con cui in superficie si ha tuttavia un attivo ricambio. A occidente un lungo tratto dell'Isola di Borneo è bagnato dalle sue acque. Esso si trova quindi tra 5° e 11° lat. N. e 108°-112° long. E.; data la sua posizione e le relazioni con gli altri mari, è un tipico bacino mediterraneo; gli stretti, attraverso cui comunica con gli altri mari, non raggiungono profondità superiori ai 450 m., mentre la sua massima profondità supera i 5600 metri, con un'area notevolmente vasta sotto i 5000 m., che si trova nella parte centrale del bacino e verso la quale lentamente digradano i fianchi della platea continentale su cui sorgono gli arcipelaghi circostanti, ultimo residuo di un ponte intercontinentale; i movimenti della crosta terrestre che hanno contribuito a determinare la interruzione Asia-Australia, sono quelli che lo hanno prodotto. Il fondo nella parte lontana dalle coste è ricoperto da sedimenti di origine organica e di tipici fanghi blu con resti di globigerine di grande profondità e ricchi in calcare (14,60% da un campione preso a 4070 m.). La loro fisionomia si modifica e si altera naturalmente in prossimità delle sponde.
Le proprietà fisico-chimiche delle acque sono in relazione alla posizione geografica; la trasparenza e il colore sono alquanto al disotto dei valori del Mediterraneo per la maggior frequenza di organismi e sono poco conosciuti. Per la temperatura si ha un livello superficiale che risente notevolmente le variazioni stagionali e in cui la temperatura da più di 200 si abbassa fino un livello particolare posto intorno a 1000-1100 m., sotto al quale l'abbassamento di temperatura quasi scompare (effetto adiabatico). Ciò avviene in quasi tutti i bacini della Sonda: nel Mare di Sulu si hanno 10°,7 a 1100 m., 10°,51 a 4400 m. La salinità, dato che si tratta di un mare caldo, ma con ampia, sebbene lontana comunicazione con il Pacifico, sta tra 33,5-35,5 per mille, cioè piuttosto al disotto della media degli oceani. Vi è una sicura circolazione profonda collegata con la circolazione superficiale, dominata dal meccanismo dei monsoni, dai quali dipendono anche in gran parte le caratteristiche climatiche, le cui manifestazioni improvvise hanno importanza sulla dinamica del bacino.
Le terre bagnate da questo mare appartengono agli Stati Uniti (Filippine e Palauan) e all'Inghilterra (Borneo Settentrionale). Pochi i porti e i centri d'importanza: Sandakan e Kudat in Borneo e Ilo-Ilo e Zamboanga nelle Filippine.
Bibl.: E. van Everdingen, The Snellius Expedition, in Journal du Conseil pour l'expl. de la mer, V (1930), iii; O. Krümmel, Handbuch der Ozeanographie, I e II, Stoccarda 1907-11; P. M. van Riel, The Snellius Expedition, in Journal du Conseil, VII (1932), ii; G. Schott, Geographie des Indischen und Stillen Ozeans, Amburgo 1935; C. Vallaux, Géographie générale des mers, Parigi 1933.