Scrittore olandese (Voorburg 1848 - Baden, Svizzera, 1923). Seguace del naturalismo di Zola, esprime un profondo pessimismo antireligioso, determinista, nei poemi epici Lilith (1879), Godenschemering ("Crepuscolo degli Dei", 1883), e soprattutto, con penetrante psicologia, nei romanzi: Een nagelaten bekentenis ("Una confessione postuma", 1894), Waan ("Illusione", 1905) e Liefdeleven ("Vita d'amore", 1916). Scrisse anche molti lavori teatrali, tra cui Domheidsmacht ("La forza della stupidità", 1904).