Filosofo della scienza, editorialista e uomo politico italiano (n. Lucca 1943). Docente di filosofia della scienza, può essere considerato fra i massimi studiosi italiani di K. R. Popper. Senatore dal 1996 al 2013, prima nelle fila di Forza Italia, poi in quelle del Partito della libertà, dal 2001 al 2006 è stato presidente del Senato. Nel 2022 è stato rieletto in Senato nelle fila di Fratelli d'Italia.
Prof. di filosofia della scienza presso l'univ. di Pisa dal 1992, ha contribuito a far conoscere in Italia l'epistemologia di K. R. Popper. Nel contesto del dibattito postpopperiano sul relativismo e la razionalità nella filosofia della scienza, ha inoltre preso posizione per la legittimità della ricerca di adeguati criteri metodologici in ambito scientifico. Ha poi studiato il rapporto tra scienza e argomentazione retorica, individuando modelli epistemologici in grado di superare l'alternativa tra falsificazionismo e relativismo. È divenuto senatore di Forza Italia nel 1996; dopo la vittoria dello schieramento di centrodestra nelle elezioni politiche di maggio 2001 è stato eletto presidente del Senato (2001-06). In seguito è stato nuovamente eletto senatore sia alle consultazioni dell'apr. 2006 nelle liste di Forza Italia sia alle elezioni del 2008 nelle liste del Partito della libertà. Nel 2022 è stato rieletto al Senato nella fila di Fratelli d'Italia.
Tra le opere: Popper e la scienza sulle palafitte (1981); Apologia del metodo (1982); Hume, Kant e l'induzione (1982); La rana ambigua. La controversia sull'elettricità animale tra Galvani e Volta (1986); Scienza e retorica (1991); L'arte della persuasione scientifica (in collab. con W. R. Shea, 1992); Scientific controversies. Philosophical and historical perspectives (in collab. con P. Machamer e A. Baltas, 2000). Insieme all'allora cardinale J. Ratzinger ha pubblicato il volume Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, Islam (2004); ha poi proseguito le sue riflessioni sulla cultura europea in Perché dobbiamo dirci cristiani (2008), in cui sostiene l'importanza per il liberalismo di ritrovare le proprie radici culturali cristiane.