manguste e genette
Piccoli carnivori dei Tropici
Nei paesi tropicali del Vecchio Mondo vivono numerose specie di Mammiferi carnivori le cui dimensioni (coda esclusa) non superano il metro di lunghezza. Sono le manguste, dai colori smorti, capaci di aggredire anche i pericolosi cobra, e le genette, piccole signore della notte, provviste di un’elegante pelliccia maculata. Questi predatori sono temuti da molti animali di foreste e savane
Fino a pochi anni fa, manguste e genette venivano riunite insieme nella famiglia dei Viverridi ma recentemente nuove ricerche, appoggiate da studi biomolecolari, hanno suggerito la suddivisione in due famiglie distinte: Viverridi sono soltanto le genette e gli zibetti, mentre le manguste appartengono agli Erpestidi. Le due famiglie si sarebbero differenziate molti milioni di anni fa.
Il mantello dei Viverridi presenta numerose macchie o strisce nere, caratteristica che li fa assomigliare a gatti selvatici o a leopardi in miniatura. Tuttavia, la forma volpina del muso permette subito di distinguerli dai felini. Invece gli Erpestidi hanno la pelliccia folta e quasi sempre priva di macchie. Tutte queste specie si nutrono di topi, uccelli, piccoli rettili, anfibi e grossi insetti.
Le manguste vengono generalmente ricordate come cacciatori di serpenti. Molti documentari mostrano questi agili mammiferi che sfidano i velenosi cobra e li uccidono grazie alla propria agilità. Per questo, in Asia si organizzano tristi spettacoli o scommesse usando le manguste.
Lo scrittore inglese Rudyard Kipling, il magico narratore dell’India, ha immortalato il personaggio di Rikki Tikki Tavi, la mangusta che salva una famiglia da due cobra che erano penetrati nel giardino. Da allora, molti europei immigrati in paesi tropicali cominciarono a tenere manguste nei propri giardini e ciò ha causato una diffusione di questi animali in regioni lontane come i Caraibi e l’Australia, dove sono divenuti un pericolo per la fauna locale e minacciano di estinzione numerose specie di uccelli, rettili e piccoli mammiferi. Anche in alcune località italiane le manguste sono state importate per la sicurezza di persone ossessionate dalle vipere ma, per fortuna, hanno avuto poco successo.
Esistono manguste diurne e notturne, alcune specializzate a vivere in foresta e altre legate alle savane. Generalmente sono animali territoriali e solitari, aggressivi anche con gli individui della loro stessa specie. Poche sono le specie che vivono in gruppi sociali veri e propri. Ciò avviene nella mangusta striata (Mungos mungo) e nel suricato (Suricata suricata), specie diurne che scavano tane in comune, caratterizzate dalle strisce verticali sui fianchi. Hanno un complesso comportamento sociale molto studiato dagli etologi.
Le genette sono animali solitari e territoriali, generalmente notturni o crepuscolari, legati ad ambienti forestali. Molte sono arboricole: di giorno dormono sugli alberi e di notte si spostano alla ricerca di nidi di uccelli, scoiattoli e altri animali. Anche le genette vengono talvolta tenute in casa per via della loro bellezza e per l’abilità con cui catturano i topi. Sembra che la diffusione della genetta comune (Genetta genetta) in Spagna e in Francia sia dovuta ad alcuni esemplari fuggiti dalle case.
Simili alle genette sono gli zibetti (erroneamente chiamati talvolta civette, dall’inglese civet), che vivono sia in Africa sia in Asia meridionale. Gli zibetti possiedono ghiandole perianali che producono sostanze odorose con cui marcano il territorio strofinandosi sui tronchi. Tali sostanze sono utilizzate per fabbricare profumi e per questo motivo gli zibetti vengono allevati in condizioni crudeli. Lo zibetto mascherato delle palme (Paguma larvata) è una specie asiatica ed è assai ricercato come cibo nella cucina orientale. Secondo alcune ricerche mediche, sarebbe il responsabile dell’epidemia SARS, la polmonite recentemente apparsa in Cina dove ha seminato molte vittime. Si può sperare che tale pericolo sanitario faccia dimenticare ai Cinesi quanto è buono lo zibetto!