Città dell’Inghilterra (465.900 ab. nel 2008), nella contea metropolitana della Grande M. (1276 km2 con circa 2.547.600 ab.) alla confluenza dei fiumi Irk e Medlock nell’Irwell, presso la foce di questo nella Mersey, a 50 km dal mare. Sorge su terreni alluvionali di natura fluvioglaciale che coprono rocce del tardo Paleozoico e del Trias; la regione è debolmente sismica; a S si estende la fertile pianura del Cheshire. M. si è sviluppata come centro di una tra le maggiori zone industriali dell’Inghilterra, inizialmente grazie all’abbondanza dei locali giacimenti di carbone. Fin dal Medioevo vi era fiorente l’industria tessile, basata sulla lana; nel 17° sec. fu introdotto, come materia prima, il cotone. Nel secolo successivo si iniziò lo sfruttamento del carbone e, con tale fonte di energia a disposizione, la città si specializzò, divenendo il maggior centro cotoniero del mondo. Da centro commerciale e bancario per il settore cotoniero, giovandosi delle sue possibilità di comunicazione con il mare, M. è diventata in seguito centro commerciale per tutte le industrie del Lancashire meridionale. Connesse con il settore tessile, hanno avuto sviluppo le industrie chimiche (coloranti) e di produzione di macchinari; questo ha favorito poi il sorgere di industrie elettriche, siderurgiche, metallurgiche e di raffinazione del petrolio. Dopo la fase di crescita urbana legata alla prima industrializzazione, fra il 19° sec. e i primi decenni del 20°, si sono andati affermando, negli anni 1950, processi di sviluppo di tipo metropolitano, sanciti, in occasione del riassetto amministrativo inglese del 1974, dall’istituzione della contea metropolitana. Si è progressivamente costituita una conurbazione comprendente, inizialmente, la città di Salford, sulla riva opposta dell’Irwell, quindi Bolton, Oldham, Rochdale e vari altri centri nel Lancashire, Stockport, Sale e altri nel Cheshire. Negli anni 1980 e nella prima metà degli anni 1990 M. ha presentato un costante decremento demografico, conseguenza di una spinta al decongestionamento che ha interessato le aree urbanizzate del paese; tuttavia, negli ultimi anni del Novecento, grazie soprattutto a un aumento dell’immigrazione, la popolazione di M. e della sua area metropolitana è tornata sia pure lievemente a crescere. Notevole è il ruolo commerciale del suo porto, accessibile a navi oceaniche attraverso il M. ship canal; importante nodo stradale e ferroviario con aeroporto internazionale.
Stazione commerciale e militare in epoca romana, intorno al 690 fu residenza di Ina ed Etelberga, sovrani sassoni di Wessex; attaccata dai Danesi invasori dell’Inghilterra, fu distrutta e poi fortificata (923) da re Edoardo il Vecchio. Dopo la conquista normanna (1066) fu uno dei centri maggiori del Lancashire sud-orientale, alle dipendenze feudali dei Gresley, e nel 1301 ottenne le prime libertà comunali. Fiorente dal 13° sec. per l’industria tessile della lana, nel 16° sec. M. era celebrata come la più moderna città dell’intero Lancashire. La Riforma, introdotta nel 1547 e abolita da Maria la Cattolica, con Edoardo VI trovò nella città uno dei maggiori centri di diffusione. Durante la guerra civile i mercanti di M. sostennero vittoriosamente il confronto con le truppe regie di lord Strange, ma i giacobiti vi trovarono seguaci numerosi durante i loro tentativi insurrezionali (1715; 1745). La città difese i diritti dei suoi imprenditori con petizioni al Parlamento, come quella da cui derivò il Manchester Act (1736), che permise di produrre stoffe stampate di lino e cotone. Nel 1748, in occasione di una controversia fra il porto di Londra e i porti della periferia, M. compare per la prima volta come campione del libero commercio. D’altra parte il carattere capitalistico che l’industria tessile andò assumendo, dopo il 1750, a M. e nei suoi dintorni, trovò conferma anche nelle coalizioni di resistenza al padronato formatesi fra operai tessitori, che imposero la propria volontà agli imprenditori. Approvato il Reform Act (1832), la città ebbe una sua rappresentanza parlamentare; eretta in sede vescovile (1847), ebbe statuti e rango di city nel 1853.
Il centro romano è identificato in Castle Field; della città medievale restano la collegiata, di stile gotico perpendicolare (inizio 15° sec.) e l’ospedale con la biblioteca di Chetham, già canonica della collegiata (1422). Negli edifici di M. (sviluppatasi soprattutto dal 1780) dominano lo stile palladiano e il neogotico: Portico Library, di T. Harrison (1802); Royal Manchester Institution (sede della City art gallery, 1825) e Athenaeum (1836), di C. Barry; Bank of England, di C.R. Cockerell (1845); Town Hall (1877), di A. Waterhouse, con pannelli di F.M. Brown sulla storia della città, uno dei cicli socialmente più impegnati dei preraffaelliti. Inoltre: S. Anna (1709); Whythenshave Hall (16° sec.); Heaton Hall, di J. Wyatt (1772): nel 1911 vi è stata ricostruita la facciata del vecchio municipio, di F. Godwin (1819). Oltre alla City art gallery si ricorda la Whitworth art gallery e l’importantissima John Rylands Library. Whythenshave, città satellite, è costruita secondo il piano di B. Parker (1929).
Scuola di M. Movimento di pensiero economico, imperniato sulla dottrina del libero scambio di A. Smith, che ispirò la lunga e vivace campagna, svolta soprattutto dalla Camera di commercio di M. (ricostituita nel 1820) e dall’Anti-corn-law league (o Lega di M.), per ottenere la realizzazione della teoria liberistica e in particolare l’abolizione del dazio di importazione sui cereali. R. Cobden e J. Bright, principali esponenti del movimento, cercarono di influire sull’opinione pubblica attraverso articoli, saggi, discorsi e petizioni al Parlamento. Il trionfo finale nella lotta, iniziata nel 1838 e conclusasi tra il 1846 e il 1849, portò l’Inghilterra al libero scambio e indirizzò al liberalismo anche altri paesi europei.