MALLET DU PAN, Jacques
Pubblicista, nato a Céligny (Ginevra) nel 1749, morto a Richmond il 10 maggio 1800. Educato nell'ambiente severo, repubblicano e calvinista di Ginevra il M. fu dapprima d'idee politiche assai audaci e una sua brochure scritta a 21 anno, fu condannata e bruciata a Ginevra. Ciò gli valse la protezione di Voltaire, che lo raccomandò come professore di storia al langravio di Assia-Cassel (1772); ma egli non era nato per quell'ufficio e presto tornò in Svizzera, ove trovò la sua via nella redazione delle Annales politiques, civiles et littéraires di S.-N.-H. Linguet. Imprigionato nella Bastiglia il Linguet nel 1779, il M. assunse la direzione della rivista e cominciò ad avversare i pensatori francesi più incendiarî, come l'abate G.-T.-F. Raynal. Nel 1783 passò alla direzione del Mercure de France a Parigi, e, cresciuto il potere della stampa nel 1789 con la convocazione degli Stati Generali, ne fece uno dei periodici più letti della Francia. Convinto intimamente della necessità del regime monarchico per la Francia, M. fu il più fermo sostenitore della tendenza monarchico-liberale dei Mounier, dei Malouet, dei Lally Tolendal, ma, mentre costoro abbandonarono ai primi urti il campo al nemico, egli restò sulla breccia. Capiva che con dei fogli di carta non si arrestava la tempesta rivoluzionaria, tuttavia sentiva il dovere di lottare fino all'ultimo per la sua fede politica, e, nonostante 3 arresti, 4 assalti al suo ufficio, 150 denunce, la confisca di tutti i suoi beni, l'odio tanto dei rivoluzionarî che dei reazionarî, proseguiva per la sua strada e sarebbe caduto vittima del suo ideale, se Luigi XVI non gli avesse affidato una missione presso gli emigrati (1792). Ma a Bruxelles, a Coblenza, a Francoforte la mente sana ed equilibrata del M. si urtò con quella degli emigrati ed egli scrisse contro quei guasconi della politica verità assai amare, provocando malumori e ostilità contro di lui. Divenne il corrispondente delle corti di Vienna, di Lisbona, di Berlino e di Torino (1794-1798) e organizzò in Svizzera un servizio perfetto d'informazioni dalla Francia. Espulso da Berna a richiesta del Direttorio, vagò alquanto in Germania e si stabilì a Londra nel 1798. E a Londra riprese la lotta contro la Rivoluzione, fondando il Mercure britannique. Morì povero e il popolo inglese provvide con una sottoscrizione alla sua famiglia.
M. fu il primo dei grandi giornalisti liberali e moderati dell'Europa contemporanea e iniziò la loro grandiosa lotta su due fronti contro i rivoluzionarî e contro i reazionarî. Prescindendo da ogni pregiudiziale filosofica o religiosa, vide al di là dei meri contrasti d'individui e di gruppi la logica interna che domina la storia: la forza delle cose. Comprese la profonda opera sociale della Rivoluzione francese, indagò i nuovi interessi da essa creati e negò la possibilità d'una pura restaurazione. Vagheggiò invece per la Francia sempre una monarchia liberale, sebbene non gli sfuggisse che contro tale regime avrebbero lottato senza tregua i ricordi tanto dell'onnipotenza regale quanto dell'indipendenza rivoluzionaria.
Opere: Considérations sur la nature de la révolution française, Bruxelles 1793; Correspondance politique pour servir à l'histoire du républicanisme franfais, Amburgo 1796; Mémoires et Correspondance, a cura di A. Sayous, Parigi 1851, voll. 2; Correspondance avec la Cour de Vienne, a cura di A. Michel, Parigi 1884, voll. 2.
Bibl.: Ch.-A. Sainte-Beuve, Causeries du lundi, Parigi 1853, IV, pp. 361-94; H. Taine, Derniers essais de critique et d'histoire, Parigi 1894; P. R. Houard, M. du P. d'après des documents inédits, in Études, 1898; B. Mallet, M. du P. and the French Revolution, Londra 1902; A. Luzio, Profili biografici e bozzetti storici, Milano 1906, pp. 69-78; F. Baldensperger, Le mouvement des idées dans l'émigration française, Parigi 1925, voll. 2.