MĀLIK ibn Anas al-Asbaḥī
Giurista arabo musulmano, nato a Medina fra il 90 e il 97 èg. (709-716 d. C.), e colà vissuto sino alla morte avvenuta nel 179 èg. (795). È il fondatore della seconda, cronologicamente, delle quattro scuole (madhhab, v.) o sistemi o riti ancor oggi vigenti fra i musylmani sunniti o ortodossi; espose la sua dottrina, nelle sue linee fondamentali, nel libro al-Muwatta' (La via spianata), che è una raccolta di circa 300 hadīth (v.), o tradizioni canoniche intorno a Maometto, riguardanti il fiqh (somma delle pratiche del culto e del diritto in senso europeo), ordinate per materie e da lui illustrate una per una.
Opera nata nella scuola, circolò e in parte circola ancora in varie redazioni raccolte dai suoi discepoli: la redazione volgata, la sola che faccia sempre testo, è quella di Yaḥyà ibn Yaḥyà al-Maşmūdī, morto nel 234 èg., (849 d. C.), ampiamente commentata da varî autori, fra i quali specialmente, per ricordare solo opere pubblicate, lo spagnolo al-Bāgī (Abū 'l-Walīd Sulaimān ibn Khalaf, morto nel 474 èg., 1081) e l'egiziano az-Zurqānī (Muhammad ibn ‛Abd al-Bāqī, m. 1122 èg., 1710). Inoltre la dottrina di M., in modo assai più particolareggiato benché indiretto, è esposta nell'al-Mudawwanah (Il digesto) redatta da Saḥnūn o Suḥnūn (‛Abd as Salām ibn Sa‛īd at-Tunūkhī, morto nel 240 èg., 854), qāḍī d'al-Qairawān in Tunisia, per ordine di materie, nella quale il redattore riferisce testualmente le innumerevoli domande da lui rivolte su ogni sorta di questioni del fiqh ad Ibn al-Qāsim al-‛Utaqī (v.; morto nel 191 èg., 806), e le risposte di questo, indicanti le soluzioni date da M. o anche, in qualche caso, le opinioni proprie. L'al-Muwaṭṭa' e l'al-Mudawwanah sono quindi i due libri fondamentali della scuola mālikita. Caratteristica di M. è la preponderanza data all'uso ordinario della città di Medina e all'opinione concorde dei dotti medinesi, essendo la città santa considerata la migliore depositaria degl'insegnamenti e degl'intendimenti di Maometto, che in essa aveva svolto tutta la sua attività legislatrice. Nei casi in cui i suoi ḥadīth e l'uso medinese gli facevano difetto, M. non esitò a valersi largamente del ra'y od opinione sua personale, come risulta ben chiaro dall'esame dell'al-Mudawwanah.
Per le vicende della scuola da lui derivata v. mālikiti.
Bibl.: J. Schacht, art. Mālik ibn Anas, in Encyclopédie de l'Islām, ed. fr., III, 1929, pp. 218-223.