Mādhava Filosofo e uomo politico indiano (1302 ca
1386). Aderente all’Advaita Vedānta, fu attivo nell’India del Sud-ovest e collaborò alla costituzione dell’impero di Vijayanagara come bastione della cultura indù in opposizione agli invasori islamici. Tale impero ebbe un ruolo determinante nella definizione dell’identità culturale indiana, fra l’altro elaborando la centralità dell’Advaita Vedānta come nucleo di tale identità. M. è tradizionalmente riconosciuto come l’autore della più nota dossografia indiana, il Sarvadarśanasaṅgraha («Compendio di tutti i sistemi filosofici»), che ha potentemente influenzato la storiografia filosofica indiana e occidentale, contribuendo a cristallizzare l’uso del termine darśana (➔), oltre a definire quali fossero darśana e quali no. Ciononostante, nelle descrizioni più comuni della filosofia indiana il numero dei darśana è generalmente fissato a sei (oltre a buddismo, giainismo e materialismo) e molti fra i sistemi riconosciuti da M. sono considerati sottoscuole (è il caso delle tradizioni afferenti a Madhva o a Rāmānuja), o addirittura espunti dal panorama propriamente filosofico (così fra gli altri la Grammatica, o Vyākaraṇa, per influsso della scarsa propensione filosofica della grammatica greca e latina). L’opera distingue sedici darśana ordinandoli a partire dal più imperfetto (il materialismo) cui seguono buddismo, giainismo, Viśiṣṭādvaita Vedānta, Dvaita Vedānta, Pāśupata, Saivasiddhānta, Pratyabhijñā (➔ Utpaladeva, Abhinavagupta), alchimia, Vaiśeṣika, Nyāya, Mīmāṃsā, Vyākaraṇa, Sāṅkhya, Yoga; culmine di tutti i darśana è l’Advaita Vedānta. Rispetto a quest’ultimo, ciascuno degli altri quindici rappresenta perciò una verità, seppure parziale. Ogni nuovo capitolo esordisce infatti mostrando i punti di contatto e quelli di distinzione fra il darśana di cui si sta per trattare e quello di cui si è appena trattato. È da notare, a testimonianza dell’assenza di una comunanza di scuola che avvicini in modo privilegiato le varie diramazioni del Vedānta, la posizione relativamente bassa delle scuole teiste del Vedānta, considerate da M. inferiori in quanto sostenitrici di un brahman saguṇa («dotato di qualità», ➔ guṇa) e più o meno esplicitamente legate al ragionamento (tarka). Man mano che ci si innalza nella scala gerarchica prevalgono da una parte l’accettazione di un assoluto nirguṇa («senza qualità», ➔ guṇa), dall’altra la distanza dal ragionamento umano e il pieno affidamento ai soli testi sacri.