SABLIÈRE, Madame de la
Marguerite Heissein nacque nel 1636 a Parigi, dove morì nel 1693. Di famiglia protestante, sposò giovane il trentenne Antoine de Rambouillet, signore de la Sablière (1624-79), che è ricordato fra i minori poeti dell'epoca: ne nacquero tre figli, Anne, poi Madame Muisson; Marguerite, poi marchesa de La Mésangère, alla quale il La Fontaine dedicò versi; e Nicolas, che fu l'editore dei Madrigaux paterni. Bellissima, fornita d'una istruzione letteraria, filosofica, scientifica da maestri di grido, tra i quali si rammenta il Bernier che le riassunse in apposito compendio il sistema del Gassendi, la S. fu, come Madame de la Fayette e Madame de Sevigné, una delle dame intellettuali del secolo.
Un poeta, il marchese de La Fare, amore di rime leggiere, sullo stampo di quelle dell'abate de Chaulieu, ebbe per lei una passione violenta; ma, di temperamento volubile, non tardò a volgersi ad amori volgari. Un altro poeta, il La Fontaine, ch'ella accolse dopo ch'egli ebbe perduto la protezione del Fouquet e ospitò per tutto un ventennio, dal 1672 al 1693, le si dimostrò, invece, affezionato e devoto, avendo trovato in casa della generosa "Iris", com'egli poeticamente la ribattezza, l'accoglienza che altri cercava a corte o presso mecenati insigni. E la sua gratitudine egli le attesta tramandandone il nome ai posteri nelle dediche di una favola, quella di Le Corbeau, la Gazelle, ecc., e di due Discours, uno in versi da lui pronunciato quando, nel maggio del 1684, entrò all'Académie française, e l'altro a lei diretto, memorabile per finezza di sentimenti e pregi d'arte. Nel salotto della S. dove convenivano ospiti ragguardevoli, Lauzun, Rochefort, Coulanges, Brancas, de Foix, La Fare, Chaulieu, Madame de Sevigné, ecc., il La Fontaine, dalle conversazioni letterarie e galanti, coglie spunti, motivi, esempî per quelle Fables, che egli pubblica nel 1678-79; e accanto a lei continua a vivere e a poetare anche quando la gentildonna, appartatasi "aux Incurables", in seguito a quella che fu detta la sua conversione, si dedicò a pratiche pie, dettando Pensées chrétiennes, che si stamparono più volte insieme con le Maximes del La Rochefoucauld.