(Łuck, Luc'k) Città dell’Ucraina (217.197 ab., 2021), capoluogo del distretto omonimo e dell'oblast' di Volinia (20.144 km² con 1.031.421 ab. nel 2020), ubicata sul fiume Styr, affluente del Prypeć, presso il margine settentrionale del Ripiano Podolico. Dal 1921 al 1939 capoluogo del voivodato della Volinia nella Repubblica di Polonia, contava fino alla Seconda guerra mondiale una massiccia presenza ebraica che gestiva la maggior parte dei commerci (cereali) e delle industrie locali (mulini, fabbriche di amido e di tessuti, fonderie ecc.).
STORIA
Le prime testimonianze sull’insediamento risalgono al 1075, quando la città, già fortificata, fu assediata da Boleslao II durante la sua spedizione a Kiev. Nei secoli successivi il centro urbano, appartenente al ducato di Vladimiria-Volinia, fu spesso distrutto; passata nel 1320 sotto il dominio dei Lituani, divenne nel lungo periodo lituano-polacco la capitale del voivodato di Volinia. A partire dal 17° secolo la città cominciò a decadere, attraversando una gravissima crisi durante le lotte con i Cosacchi. Annessa nel 1939 all’Unione Sovietica, dopo la Seconda guerra mondiale è divenuta un importante centro industriale, politico ed economico della Repubblica socialista sovietica dell'Ucraina. Nella città si trovano una cattedrale del 17° secolo e le rovine di un castello del 15° secolo.
IL MASSACRO DI GURKA POŁONKA
Nel corso della Seconda guerra mondiale, a seguito dell’occupazione tedesca (1941) la popolazione ebraica della città (circa il 40% del totale dei residenti) e delle aree limitrofe venne trasferita in un ghetto, e di lì, nell’agosto 1942, condotta nella località di Gurka Połonka, dove vennero uccisi con esecuzioni sommarie circa 26.000 ebrei. Alla liberazione di Lutsk, avvenuta nel 1944 a opera delle truppe sovietiche, sopravvissero soltanto 150 ebrei.