LAURENZI, Luigi
Nacque a Serravalle di Chienti, piccolo centro presso Camerino, il 25 marzo 1824, da Giuseppe, esercente la "chirurgia minore", e da Maria Ederli. Completati gli studi primari e conseguita la laurea in lettere e filosofia a Camerino, si trasferì a Roma presso lo zio Cosma, medico primario dell'ospedale di S. Maria della Consolazione, e si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia della Sapienza. Decisamente orientato verso lo studio e la pratica della chirurgia, nel 1844, superato il relativo concorso, divenne primo alunno interno nell'ospedale di S. Giacomo in Augusta.
All'epoca, il nosocomio ospitava l'insegnamento universitario di clinica chirurgica, istituito nel 1815 da Pio VII, e ne rimase sede fino al trasferimento della cattedra nei nuovi locali di via Garibaldi, nel 1892-93. Titolare del corso era B. Titocci e suo successore, nel periodo 1851-70, fu G. Costantini: alla loro scuola il L. si formò e si avviò all'esercizio della professione.
Laureatosi nel 1849, il L. operò dal 1850 al 1856 nello stesso ospedale come chirurgo sostituto. Vincitore di concorso nel 1866, nel '70 fu nominato chirurgo primario presso l'ospedale di S. Maria della Consolazione.
Al pari del S. Giacomo, questo ospedale, oggi scomparso, svolgeva un'attività prevalentemente chirurgica ed era sede di numerose e apprezzate dimostrazioni anatomiche. Fondato nel XVI secolo e fornito di una sezione femminile (il cosiddetto ospedale delle donne di S. Maria della Consolazione, la cui istituzione era attribuita a C. Borgia), era ubicato alle pendici del Campidoglio, presso il foro romano. Destinato in particolare al soccorso delle vittime di atti di violenza, conservò tale caratteristica per tutto il XIX secolo; nel 1896 Guido Farina (Diz. biografico degli Italiani, XLIV, Roma 1994, pp. 808 s.) vi operò per la prima volta al mondo la sutura di una ferita del miocardio.
Con l'avvento del governo italiano nel 1870, per iniziativa della commissione degli affari interni della Luogotenenza e del R. commissariato degli ospedali fu deciso di istituire nell'Università di Roma l'insegnamento di clinica sifilopatica, destinando provvisoriamente a sifilocomio una sezione femminile del S. Maria della Consolazione. Per l'anno accademico 1871-72 ne fu affidata la direzione al L., che fu così il primo e unico insegnante della disciplina nell'ateneo romano: successivamente, con l'accorpamento della specialità alla clinica dermatologica e la nascita della clinica dermosifilopatica, la cui direzione fu assunta nel 1874 da C. Manassei, l'insegnamento della sifilopatia fu abolito.
Dal 1873 il L. insegnò inoltre anatomia pittorica presso l'Istituto romano di belle arti. Il 20 maggio 1884 conseguì la libera docenza in medicina operatoria e fu incaricato dall'Università di Roma di tenere presso l'Ospedale della Consolazione un corso libero di anatomia chirurgica e medicina operatoria. Eminente figura della chirurgia romana, il L. eseguì interventi di ogni tipo, da quelli sul torace agli ortopedici e alle laparotomie.
Di grande interesse - per l'accurata illustrazione delle tecniche operatorie e per il quadro epidemiologico chirurgico che se ne può dedurre - è la descrizione dei numerosi casi trattati, che raccolse in Pubblicazioni del prof. L. L., Roma 1874 (nello stesso volume è contenuto anche il Resoconto statistico degli infermi curati nell'arcispedale di S. Maria della Consolazione dai professori L. L. e F. Scalzi: accurata documentazione statistica dell'attività chirurgica svolta nel nosocomio). Tra i suoi numerosi contributi: Del varicocele operato col processo di Chassaignac, modificato dall'autore, ibid., pp. 19-22; Cinque casi di cisti ovarica. Due anomalie dell'utero, in Gazz. medica di Roma, VI (1880), pp. 201-205 e in Giorn. di medicina militare, XXVIII (1880), pp. 952-961; Nota clinica sull'applicazione dell'elettrolisi nelle pseudo-artrosi e nelle fratture di ritardata consolidazione, in Arch. ed atti della Società italiana di chirurgia, I (1883-84), pp. 179-187; Contributo alla chirurgia operatoria, in Giorn. di medicina militare, XXXIII (1885), pp. 1213-1225; Altro contributo alla chirurgia operativa, in Lo Spallanzani, s. 2, XV (1886), pp. 282-286; Cura radicale dell'idrocele alla Volkmann, in Il Raccoglitore medico, s. 5, I (1886), pp. 541-543.
Nell'assedio di Roma del 1849, e così anche il 20 sett. 1870, il L. aveva volontariamente prestato soccorso ai feriti nei combattimenti. Fu membro della commissione esaminatrice dei concorsi sanitari del Regno e del Consiglio sanitario provinciale. Appartenne a importanti società e accademie scientifiche e fu insignito di varie onorificenze: commendatore dell'Ordine della corona d'Italia nel 1877; nel 1880 il re con motu proprio gli conferì l'insegna dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro.
Il L. morì a Roma il 5 apr. 1887.
Fonti e Bibl.: Necr., in Bull. della R. Accademia medica di Roma, XIII (1886-87), pp. 310-315; in Gazz. medica di Roma, XIII (1887), p. 192; in The Lancet, 1887, 1, pp. 805 s.; in R. Università degli studi di Roma, Annuario per l'a.a. 1887-88, Roma 1888, pp. 89 s.; P. Pericoli, L'ospedale di S. Maria della Consolazione di Roma dalle sue origini ai giorni nostri, Imola 1879 (all'opera è allegata la Relazione dei signori chirurghi romani L. L. e F. Scalzi che illustra i prospetti degli infermi curati nell'ospedale di S. Maria della Consolazione nel sessennio decorso dal 1° genn. 1871 al 31 dic. 1876); A. Canezza, Gli arcispedali di Roma nella vita cittadina, nella storia e nell'arte, Roma 1933, pp. 212-218; M. Massani, L'arcispedale di S. Giacomo in Augusta dalle origini ai nostri giorni, Città del Vaticano s.d.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 204-206, 211, 239; II, p. 501; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, III, p. 694.