MARSILI, Luigi Ferdinando
Scienziato, viaggiatore e uomo politico, nato in Bologna il 20 luglio 1658, morto ivi il i° novembre 1730. Non compì studî veramente regolari: a Padova frequentò lezioni di botanica, a Bologna ebbe a maestri M. Malpighi, il botanico Trionfetti e il matematico Geminiano Montanari. Fu a Padova e a Venezia nel 1674, a Roma nel 1676, e l'anno dopo a Napoli, a Pozzuoli e sul Vesuvio. Nel ritorno si fermò a Firenze e a Livorno. Nel 1679 seguì il bailo Pietro Civrani fino a Costantinopoli, e qui si trattenne 11 mesi e quindi attraverso Adrianopoli, Sofia, Belgrado e la Bosnia giunse a Spalato, donde una nave lo ricondusse a Venezia. Scrisse: Itinerario da Venezia a Costantinopoli e Diario da Costantinopoli a Venezia. Recatosi a Roma fu accolto da Cristina di Svezia alla quale dedicò la sua prima opera a stampa Osservazioni intorno al Bosforo Tracio o vero Canale di Costantinopoli (Roma 1681) in cui riassume le indagini compiute durante il suo primo soggiorno a Costantinopoli.
Ispirato al metodo sperimentale galileiano, questo scritto inizia una nuova era nella scienza del mare, rivelando nel M. acuto spirito di osservazione, padronanza dei metodi d'indagine e di analisi, scoperte di fenomeni rimasti prima inosservati, come l'esistenza di una controcorrente sotto la corrente superficiale del Bosforo, con acque diversamente dense rispetto a quelle superiori. Le ricerche fisiche e chimiche, in questo, come nei successivi lavori, sono associate alle indagini sulla biologia del mare, sulla morfologia dei bacini e delle coste, ecc.
Nel 1682 il M. entra come soldato nell'esercito dell'imperatore Leopoldo I. Inviato a prestare servizio nella fortezza di Giavarino (Raab), propone un piano di fortificazione del fiume Raab, che risale e rileva. Ferito e fatto prigioniero dai Turchi fu da questi, respinti nel 1683 da Vienna, condotto fino a Budapest. Venduto a due fratelli della Bosnia può finalmente esser riscattato e, stremato di forze, giunge in Italia nel marzo 1684. Dopo un breve soggiorno in Bologna, nel 1685 partecipa all'assedio di Neuhäusel (Ersekujvár), nel 1686 all'assedio e alla presa di Buda, alla quale se non partecipa di persona, ché una fucilata gli ha fracassato un braccio, coopera assai con i suoi piani. Nella capitale ungherese, occupata dalle truppe alleate, ricerca libri, traccia la pianta della città, misura monumenti, lasciandoci documenti fondamentali per lo studio della Buda di quei tempi. Fu quindi inviato a Roma per informare il pontefice degli avvenimenti e per sollecitarne aiuti. Tornato quindi alle armi, fu destinato a stabilire linee di difesa, a fortificare città, a dar suggerimenti per assedî. È presente all'occupazione di Semendria e alla battaglia di Vidin.
Le trattative col Turco riprese nel 1691 hanno nel M. uno dei più attivi collaboratori, e per esse va ad Adrianopoli e a Costantinopoli, dove, anche attendendo a osservazioni scientifiche, si trattiene fino al 1692. Intanto era stato nominato colonnello. Nel 1693 è nuovamente ferito all'assedio di Belgrado; poi comincia un'attività varia, con brevi soste, per cui costruisce ponti, muove eserciti, li provvede di viveri, getta strade per terre mai percorse da soldati. Nel 1699, pur senza avere alcun incarico ufficiale, ha gran parte nelle trattative per la pace di Carlowitz con i Turchi, soprattutto per la delimitazione dei confini fra i due imperi.
Anche durante questo periodo di vita militare il M. si volse a studî sulla dinamica e sulla biologia delle acque. L'opera monumentale Danubius Pannonico-Mysicus (Amsterdam 1726), accanto alle ricerche di geografia, astronomia, etnografia, litologia, ecc., svolge con grande ampiezza gli studî d'idrografia, che costituiscono un documento di grande valore.
Iniziatasi la guerra per la successione di Spagna, il M. fu comandato, in sott'ordine, alla difesa di Breisac. Ma arresasi la città fu, con il comandante conte d'Arco, posto in stato d'accusa. Degradato, gli vennero per di più confiscati gli averi. Tornato a Bologna, non tralascia di dedicarsi agli studî, ma lavora alacremente anche alla sua riabilitazione e a questo scopo si reca in Svizzera (1705), donde lancia il manifesto di protesta per la sua condanna, e a Parigi (1706), dove è accolto da Luigi XIV.
Il periodo di più feconda attività del M. nel campo dell'oceanografia corrisponde al soggiorno nel piccolo villaggio di Cassis, sulle coste della Provenza, fra il 1706 e il 1708.
Il M. stesso così descrisse il suo lavoro in una lettera all'abate Bignon: "Così ho cominciata la ricerca sopra l'istoria del mare, nella quale ho pensato di trattare della natura delle acque del mare, e dei suoi diversi movimenti; della differenza dei fondi del mare che mi sembrano aver rapporto colla struttura delle montagne, di alcuni effetti che producono i venti sopra queste acque, della natura dei pesci sviluppata per mezzo dell'analisi, della vegetazione delle piante che crescono nel fondo del mare". Frutto del biennio di osservazioni e di studî compiuti a Cassis è l'Histoire physique de la mer (Amsterdam 1725) il primo trattato di oceanografia, nel senso moderno; trattato originale e denso di risultati, in parte nuovi, fondati sull'osservazione e sull'esperienza, apparso in un'epoca in cui la leggenda, gli errori e le incontrollate credenze costituivano la prevalente mole delle conoscenze fisiche e biologiche marine.
Nel 1708 e nel 1715, è invitato dal pontefice a riprendere il servizio militare: egli accetta ma, cessato il pericolo, torna subito ai suoi studî. Dona alla sua città tutto quello che in tanti anni di ricerche ha raccolto; il 29 agosto 1711 nasce a Bologna l'Istituto delle scienze, che il 13 marzo 1714 è inaugurato. All'istituto il M. assicurerà poi la vita mediante nuovi atti di donazione; e ad esso s'innesterà quell'Accademia delle scienze - l'ex-Accademia degli Inquieti che aveva avuto sede nel suo palazzo - che vive tuttora florida. Accolto nel 1715 nell'Académie française, nominato socio e presentato dal Newton all'Accademia delle scienze di Londra nel 1722, dopo altri viaggi in Olanda, nel 1725 si reca a Maderno sul Garda: di questo periodo è la fondamentale monografia Osservazioni fisiche intorno al lago di Garda detto anticamente Benaco (pubblicata postuma, Bologna 1930).
L'opera del M., dati i tempi, non poteva riuscire sempre corrispondente alle idee e ai risultati che i successivi sviluppi delle scienze fisiche e chimiche resero possibili. Come osservatore M. è però sempre esatto, ha larghe visioni sui problemi della scienza del mare ed auspica quelle sistematiche esplorazioni oceanografiche, che si inizieranno solo un mezzo secolo dopo con la campagna di J. Cook e sir J. Banks, sulla nave inglese Endeavour. Nelle opere del M. si trovano accenni a fenomeni che sono comunemente conosciuti come scoperti da autori successivi. Basti ricordare il chiaro accenno al fenomeno delle sesse, e l'attribuzione di un rilevante influsso all'attrazione del sole, nei fenomeni di marea, esposti nell'opera sul Lago di Garda. Oltre alle opere ricordate il M. pubblicò anche: Stato dell'Impero ottomano (L'Aja e Amsterdam 1732).
Al M. non fu reso sinora un adeguato riconoscimento da parte degli oceanografi, se si eccettuino alcuni autori francesi, come il Thoulet, che classificano giustamente il M. come "un des pères de l'océanographie". Un notevole risveglio di studî marsiliani è connesso alle celebrazioni marsiliane promosse in Bologna nel 1930.
Bibl.: R. Quiney, Mémoires pour la vie de M. le Comte De Marsilii, Zurigo 1741; G. Fantuzzi, Memorie della vita del gen. Marsigli, Bologna 1770; G. Bruzzo, L. F. Marsili, Bologna 1921; L. Frati, Catalogo dei Mss. di L. F. Marsili, Firenze 1928; A. Veress, Il C. L. F. Marsili e gli Ungheresi. Studi e mem. per la storia dell'Univ., 1929; M. Longhena, Il conte L. F. M., Milano 1930; P. Ducati, M., Milano 1930; R. Acc. d. Sc. di Bologna, Mem. intorno a L. F. M., Scritti inediti di L. F. M., Autobiografia di L. F. M., Bologna 1930; C. Tagliavini, Il "Lexicon Marsilianum". Dizionario latino-rumeno-unghereses del sec. XVII. Studio filologico e testo, Bucarest 1930.