Bennassuti, Luigi
Letterato e critico (Verona 1811 - Cerea 1882). A studi di storia avvicendò ricerche letterarie, particolarmente dantesche, con bizzarria di metodo, aspramente censurata dallo Scartazzini. Il Ferrazzi ricorda che il suo " commento cattolico " della Commedia fu a torto " troppo levato al cielo e troppo bistrattato " (Manuale dantesco, IV sub v.); ma occorre tener presente il clima arroventato del sesto centenario, nel quale va inquadrata l'opera del B. (cfr. Vallone, p. 143), i cui canoni di esegesi sono enunciati nello scritto I due frutti speciali che si devono cogliere dalla D.C. (in Omaggio a D., Roma 1865) e, con maggiore ampiezza e puntigliosità, nel Discorso preliminare necessarissimo all'intelligenza di tutta la D.C., che apre il primo volume del suo commento (La D.C. col commento cattolico di L.B., Verona 1864-1868).
Il B. anzitutto lamenta la mancanza o deficienza di " un sistema d'interpretazione " che ha portato all'inadeguata comprensione del poema tutti, indistintamente, i commentatori. Egli intende rimediarvi, individuando " il vero punto d'appoggio, la chiave del sistema nel concetto cattolico ed eminentemente ascetico ", come il solo capace di introdurre il lettore nelle " segrete cose dell'opera meravigliosa " (Agli studiosi di D. l'autore e l'editore, nel commento cit., pp. VI-VII). La Commedia è insieme opera poetica e ascetica, testimonianza di arte sublime e di fede, indefettibile itinerario della salvezza dell'anima, che è così tratta " dal fondo del peccato alla perfezione della grazia... per una muta di spirituali esercizi "; e D. gli appare il " precursore del grande Loyola " (p. 5). Si capisce, così, l'importanza attribuita dal B. all'allegoria dei primi due canti dell'Inferno e degli ultimi del Purgatorio, nei quali vede raffigurata, rispettivamente, la storia del peccato di Adamo e la storia dell'innocenza e della felicità dello stesso (Articolo primo. Dell'umanità in Adamo e discendenti). Ma il paradigma offerto dal simbolo mistico del primo uomo, secondo B., abbraccia l'intero cammino dell'umanità, da lui fissato in tre stadi: dopo il peccato, nell'innocenza, nella gloria, in corrispondenza con le tre cantiche (p. 60), e lungo un percorso asceticamente segnato dalle tre vie: purgativa, illuminativa, unitiva. Un ruolo decisivo nella storia della salvezza assume Roma " sede e centro della cattolicità " (p. 49), sicché, come egli proclama, il suo commento è veramente " impresa di religione contro i nemici della Chiesa " (p. 8): il Veltro è, anche per lui, il papa Benedetto XI.
Altre opere dantesche del B.: La D. C. di D. A. spiegata alle scuole cattoliche, Padova 1869-70; D. e i Papi, Padova 1870.
Bibl. - G. I. Montanari, Intorno alla D. C. col commento del B., in " Giorn. Arcadico " CCXVIII (1870) 209-223; A. Bartolini, D. e i suoi commentatori, Roma 1902, 28-29; A. Vallone, La critica dantesca nell'Ottocento, Firenze 1958, 143 e 201.