Lampada a combustibile liquido, soprattutto a olio (minerale o vegetale), nel quale era immerso il lucignolo fatto con foglie di piante e poi di fibre tessili ritorte o intrecciate fra loro, largamente usata fin dall’antichità. Delle varie forme di l., la più comune è quella a cuore, con uno o più beccucci all’estremità più sottile, di cui ci restano diffusissimi tipi di terracotta e di bronzo risalenti all’antichità classica, e che è rimasta in uso fino ai nostri giorni, con varianti, in tipi specialmente d’ottone.
Nella primitiva Chiesa cristiana fu detto lucernare, il rito con il quale, iniziando le preghiere della sera, si salutava la luce del giorno calante e la luce della lampada che si accendeva. L’uso del lucernare andò scomparendo dalla fine del 4° sec.; in Occidente, resta nella liturgia ambrosiana.