Agli, Lotto degli
, Alcuni fra gli antichi commentatori (Graziolo, Lana, Anonimo, Serravalle) identificano in lui il suicida mutato in cespuglio fra le cui fronde tentò di celarsi, facendone scempio, Iacopo da Sant'Andrea (If XIII 133-151). Altri (Ottimo, Benvenuto, Buti) accanto a questa identificazione avanzano anche l'ipotesi che qui si tratti di Rocco dei Mozzi (v.), anch'egli suicida per la disperazione conseguente al fallimento della sua famiglia; e lo stesso Davidsohn riporta queste due ipotesi. I più, tuttavia, a cominciare da Iacopo e Pietro, non danno un nome al personaggio, ma vedono in lui il simbolo della sconfitta fiorentina: " egli compendia in sé tutti i fiorentini che hanno ucciso se stessi, e Firenze stessa che continuamente si suicida, abbandonandosi alle guerre intestine... È la tragedia della sua città nativa che affiora nel suicidio dell'anonimo... ", come interpreta lo Spitzer.
Lotto degli A., figlio di Ugolotto di Aglio, visse a Firenze nel secolo XIII, ed è citato fra i professores iuris della città in un documento del 1273, col quale Carlo I d'Angiò affida a lui e al giurisperito Guglielmo Martini un'inchiesta a proposito di alcuni eccessi perpetrati in Massa dalle parti politiche e li incarica di rappacificare fra loro i membri della Parte quelfa. Abitava nel Sesto di Porta del Duomo e ne fu un expromissor guelfo alla pace del cardinal Latino (1280); fu anche creato cavaliere ‛ a spron d'oro '. La sua carriera politica e burocratica si svolse, per quanto ne sappiamo dai documenti, in massima parte fuori di Firenze, ove fu membro del collegio dei priori solo nel bimestre 15 aprile - 15 giugno 1285. Molto spesso fu chiamato a ricoprire in altre città le funzioni di giudice (Bologna 1266; nelle Marche 1267), di capitano del popolo (Cremona 1277; Modena 1282; San Miniato 1293), di podestà (San Miniato 1282; Lodi 1284; Brescia 1287; Cremona 1288; Pistoia 1290; Borgo San Sepolcro 1291). Sembra che si desse la morte impiccandosi in casa sua, per la vergogna della scoperta di un falso commesso in giudizio.
Bibl. - Per le date del priorato, v. in Arch. di Stato di Firenze, Priorista fiorentino Mariani, I 130; per le cariche ricoperte fuori di Firenze, A. M. H. J. Stokvis, Manuel d'histoire, de généalogie et de chronologie, III, Leida 1893, 780, 801; Delizie degli eruditi toscani, IX, Firenze 1777, 84, 105; Marchionne Di Coppo Stefani, Cronaca fiorentina..., a c. di N. Rodolico, città di Castello 1903 (in Rer. Ital. Script. XXX I) 60; Davidsohn, Storia II II 298; IV 242, 727; ID., Forschungen..., IV, Berlino 1908, 484, 565-568; S. Terlizzi, Documenti delle relazioni tra Carlo I d'Angiò e la Toscana, Firenze 1950, 323-324, n. 630; L. Spitzer, Il canto XIII dell'Inferno, in Lett. dant. 239.