FIESCHI, Lorenzo
Nato a Genova il 21 maggio 1642 da Innocenzo, dei conti di Lavagna, patrizio genovese, e da Giovanna Maria Carmagnola, fu avviato alla carriera ecclesiastica non ancora decenne. Studiò presso i gesuiti nel collegio dei nobili di Parma e all'università di Bologna. A Roma, in qualità di nipote del cardinale G. Franzoni, acquisita pratica legale presso il celebre avvocato concistoriale G. B. De Luca, conseguì il 7 ott. 1667 il dottorato in utroque.
Piuttosto rapidi furono, in effetti, i primi passi della carriera del F.: istruito gia il 12 nov. 1667 il processo per la sua ammissione al referendariato, nel maggio seguente il F. fu nominato vicelegato di Urbino, dove rimase fino al novembre del 1670. Il F. trascorse oltre un ventennio nel governo delle province dello Stato romano, affrontando compiti anche delicati di gestione dell'Ordine pubblico. A il caso dell'incarico di governatore della provincia di Campagna e Marittima, ricevuto il 23 maggio del 1674, con ampia delega di poteri e facoltà di procedere in violazione di qualsiasi immunità, anche ecclesiastica, al fine di liberare dai banditi e da altri facinorosi le terre del Lazio meridionale. Passato a Viterbo il 4 dic. 1675, ottenne nuovamente, il 22 marzo del 1678, la potestà di commissario generale e speciale per reprimere una rivolta frumentaria scoppiata nella finitima provincia di Orvieto. Inviato a Perugia il 10 febbr. 1685, fu trasferito a Macerata, come governatore generale della Marca, il 26 ag. 1686.
Il 23 nov. 1689 il F. fu richiamato a Roma e deputato alla segreteria della congregazione dei Riti. Il 10 luglio dell'anno seguente il F., fino ad allora semplice chierico, fu promosso alla sede arcivescovile di Avignone. Il 30 luglio 1691, arrivato nella diocesi da non molto tempo, dopo un lungo soggiorno a Genova, ricevette la nomina a vicelegato. Pur governando la legazione per un periodo di tempo piuttosto breve (un nuovo vicelegato arriverà ad Avignone il 7 apr. 1692), il F. ebbe modo di adoperarsi in difesa degli interessi pontifici minacciati, soprattutto sotto il profilo economico, dalla politica francese. Come arcivescovo, poi, il F. si segnalò soprattutto per l'istituzione del seminario di St Charles (1696) affidato ai padri oratoriani di St Sulpice. Nominato il 31 marzo 1695 vescovo assistente al soglio pontificio, il F. fu nuovamente chiamato a ricoprire la carica di vicelegato ad interim il 21 genn. 1696, carica che reggerà per pochi mesi, dalla fine di febbraio al 15 luglio di quello stesso anno. Il 24 nov. 1701 fu nominato nunzio straordinario in Francia.
Clemente XI infatti aveva deciso di intervenire direttamente come mediatore nel conflitto per la successione spagnola inviando tre nunzi straordinari alle corti di Parigi, Vienna e Madrid.
Giunto il 18 marzo 1702 a Parigi, il F. dovette ben presto rendersi conto del carattere alquanto velleitario della sua missione di pace. Già il 17 aprile, infatti, scriveva che "secondo le presenti apparenze, pare che tutte le cose siano disposte nella Guerra" (Arch. Segr. Vaticano, Segr. di Stato, Nunz. di Francia, 207, f. 35r). Così nei quasi tre anni e mezzo di soggiorno in Francia il F., pur riuscendo ad ottenere ascolto per le pretese pontificie di partecipare ai futuri negoziati, non poté far altro che ragguagliare la corte di Roma sulle alterne vicende della guerra, con un compito ormai "ristretto dentro gl'angusti limiti di pubbliche notizie (ibid., f. 181r.).
Il 18 maggio 1705 il F., ancora in Francia, ma in procinto ormai di porre fine alla sua nunziatura per la pace, sempre meno realistica, ricevette la nomina ad arcivescovo di Genova; il 17 maggio 1706 fu promosso cardinale, con il titolo, dal 25 giugno 1706, di S. Maria della Pace.
Nel 1711, dopo una serie di controversie cerimoniali, scoppiò una nuova controversia, di ben maggiore entità, che doveva opporre per quasi tre anni il potere civile all'autorità ecclesiastica, coinvolgendo ampiamente anche la corte di Roma. Il contrasto ebbe origine dal rifiuto, opposto dal F. fin dal 24 ott. 1710, all'estradizione di un falsario, G. B. Bonino, dal luogo immune del chiostro di S. Lorenzo. Solo lunghe e defatiganti trattative alla corte di Roma riuscirono a porre fine nel settembre del 1714 al caso.
Nemmeno in seguito il F. rinunciò a difendere le proprie prerogative. Dal punto di vista più propriamente pastorale si segnala, soprattutto, l'istituzione, da lui voluta nel 1713, della Congregazione dei preti secolari delle missioni rurali.
Considerato decisamente filofrancese, il F. partecipò in posizione piuttosto defilata al conclave del 1721. Morì a Genova il 1ºmaggio 1726, e fu sepolto in S. Lorenzo, nella tomba di famiglia nella cappella di S. Giorgio.
Fonti e Bibl.: Arch. segr. Vaticano, Secretaria brevium, 1533, ff. 5r-6v, 9; 1567, f. 224; 1619, ff. 7r-9v, 15; 1702, f. 246; Processus Datariae, anno 1690, 67, ff. 259 ss.; Segreteria di Stato. Legazione di Avignone, 63, ff. 2 ss.; 64, ff. 1-32; 69, ff. 32-122; Ibid., Nunziatura di Francia, 207, ff. 2-199; 208, ff. 3-290; 209, ff. 3-262; 210, ff. 3-108; Arch. di Stato di Roma, Univ. di Roma, nn. 256, 100; Tribunale della Segnatura, 717; Camerale I, Tesoreria prov. di Urbino, 65, ff. 1-148; Tesoreria prov. di Patrimonio, nn. 61, ff. 346-455; 67, ff. 76-142; Arch. di Stato di Genova, Archivio segreto, 1429: Archiepiscopi cardinali; ibid., n. 1399: Pratica Bonino; Ibid., Iurisdictionalium, 1400; Ibid., Litterarum, 1359 B, ff. 19v, 114v; 1361, ff. 13v ss.; 2360, ff. 78r-79r, 129, 221; Ibid., Lettere di ministri, Roma, 2390; Genova, Bibl. civica Berio, m. r. II.4.5: F. M. Accinelli, Liguria sacra, II, pp. 203-221; Relaz. di ambasciatori sabaudi, genovesi e veneti durante il periodo della grande alleanza e della successione di Spagna (1693-1713), a cura di C. Morandi, Bologna 1935, pp. 209, 240 s.; M. Guarnacci, Vitae et res gestae pontificum Romanorum et S.R.E. cardinalium..., II,Romae 1751, coll. 67 ss.; F. M. Accinelli, Memorie istoriche sacro-profane di Genova, s. l. 1772, p. 51; G. B. Semeria, Storia ecclesiastica di Genova e della Liguria..., Torino 1838, pp. 102 s.; Id., I secoli cristiani della Liguria..., I, Torino 1843, pp. 321 ss.; E.-A. Granget, Histoire du diocèse d'Avignon..., II,Avignon 1862, pp. 323-352; J.-H. Albanes-N. Chevalier, Gallia christiana novissima, VII,Valence 1920, coll. 696-703, 843 ss.; L. v. Pastor, Storia dei papi... XV,Roma 1933, pp. 21, 206, 422; G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XXIV, pp.254 s.; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica..., V,Patavii 1952, pp. 24, 109.