BUONVISI, Lorenzo
Nacque a Lucca nel 1530 c. da Martino e Caterina di Stefano Spada. Coetaneo del cugino e omonimo Lorenzo di Giovanni di Lorenzo Buonvisi (1539-1621), ebbe una carriera politica di scarso rilievo (fu per cinque volte degli Anziani fra il 1554 e il 1574), almeno secondo la tradizione erudita lucchese che attribuisce tutte al cugino le ventisei missioni diplomatiche che risultano affidate dalla Repubblica a un Lorenzo Buonvisi nella seconda metà del Cinquecento e nei primi anni del Seicento.
Orfano dal 1538, il B. partecipò delle comuni vicende patrimoniali dei fratelli Benedetto, Bernardino e Paolo, mentre in campo mercantile la sua sorte fu assai più vicina a quella di Paolo che non a quella di Benedetto e Bernardino. Con i suoi 21.000 scudi risultava infatti nel 1599 - in occasione d'una rilevazione fiscale - di gran lunga il meno ricco di tutta la casata Buonvisi. Aveva iniziato a Lione, dove si trovava già nel 1549, la carriera mercantile; ancora in Francia era probabilmente nel 1554, quando fu estratto tra gli Anziani, ma non conseguì la carica perché assente da Lucca; fu certamente in patria fra il 1560 e il 1564, ma per il periodo successivo i suoi spostamenti si seguono con una certa difficoltà.
Fu socio delle compagnie Buonvisi di Lione dal 1554 almeno fino al 1581; delle compagnie di Anversa del 1565-1570, 1570-74 e, forse, del 1574-79; della "Biagio Balbani e C. di Ancona" del 1565-68 (in accomandita con i fratelli); della "Benedetto, Bernardino Buonvisi e C. di Genova" del 1579-81, poi prorogata fino al 1584; della "Alessandro Buonvisi, Alessandro Diodati e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1559-65; delle "Alessandro, Giuseppe, Lorenzo Buonvisi e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1565-70, 1570-73 e 1573-78; della "Paolo Buonvisi, Alessandro Diodati e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1565-70; della "Alessandro, Nicolao Diodati e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1571-77; della "Bernardino Buonvisi e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1575-79; della "Agostino Serafini e C. dell'arte della seta di Lucca" del 1575-79 (con due accomandite di 500 scudi pari complessivamente al 33,33% del capitale sociale); della "Paolo Buonvisi e C. dell'arte della lana di Lucca" del 1568-72 e del 1572-74. Dopo esser stato socio della compagnia Buonvisi del banco di Lucca del 1555-59, il B. divenne direttore della compagnia del 1560-64 e rimase socio della ditta nei successivi rinnovi del 1564, 1570 e 1575.
Il 1° ott. 1578 divenne direttore, con Stefano Balbani, dell'unica compagnia Buonvisi che abbia compreso il suo nome nella ragione sociale: la "Benedetto, Lorenzo, Bernardino Buonvisi e C. di Venezia". L'esperienza veneziana, conclusasi al più tardi nel 1582, sembra segnare (per motivi che non ci sono noti, ma che potrebbero esser stati molto gravi se si pone mente al fatto che dopo il 1574 il B. non conseguì più neppure l'anzianato) il tracollo del B.: a partire dagli anni ottanta (con la sola eccezione della "Paolo Bernardino, Stefano, Antonio Buonvisi e C. di Piacenza" del 1592-98, cui partecipò con una "missa" di 5.000 scudi) egli non comparve più fra i soci né delle compagnie Buonvisi, né di alcun'altra ditta lucchese. L'ipotesi di qualche malversazione sembra l'unica in grado di fornire una spiegazione alla singolarità delle vicende del B. che morì senza discendenza prima del 1602 lasciando eredi i fratelli e i loro figli.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Lucca, Comune,Corte dei mercanti, n. 87 (Libro delle date), cc. 97v, 122, 131v (Anversa); pp. 29v-30, 48-49, 91, 123v-124, 166v-167, 181 (Lione); c. 99 (Ancona); cc. 6v, 7, 31v (Genova); pp. 45v-46, 92, 95v, 120 v, 130v, 134, 148v, 163, 168, 173 (arte della seta di Lucca); cc. 108v, 139rv (arte della lana di Lucca); cc. 184v-185 (Venezia); cc. 5, 55, 85v, 122v, 166 (banco di Lucca); n. 89, (id.), cc. 98rv, e 103rv (Piacenza); Ibid., Arch. Buonvisi, I, n.64, ins. 18 (notizie sulla famiglia Buonvisi); Lucca, Biblioteca governativa, ms. 1108: G. V. Baroni, Notizie geneal. delle famiglie lucchesi (sec. XVIII), c. 56 e passim (cfr. anche il testam. del fratello Benedetto che lo elesse fra i suoi esecutori); S. Bongi, Storia di Lucrezia Buonvisi, Lucca 1864, p. 153 (elenco fiscale del 1599); F. Casali, L'azienda domestico-patrimoniale di Ludovico Buonvisi e la sua partecipazione alle compagnie del casato (con trascrizione del libro personale suo e degli eredi degli anni 1549-69), tesi di laurea, univ. di Pisa, facoltà di econ. e commercio, s.d. (ma 1964), ad Indicem (cfr. Arch. Buonvisi, I, n. 72); F. Ruiz Martin, Lettres marchandes échangées entre Florence et Medina del Campo, Paris 1965, ad Indicem.