Famiglia genovese, di origine forse lombarda, la cui potenza mercantile ed economica risale al sec. 12º (il capostipite, Vassallo, fu console del comune nel 1137); si affermò per l'attività bancaria nel sec. 14º e poi per la redditizia pesca del corallo, avendo ottenuto dalla Spagna l'esclusività per l'isola di Tabarca, perduta solo nel 1741, quando l'isola passò in possesso del bey di Tunisi. Tra i membri più notevoli di questa famiglia, che dette a Genova ben sette dogi (Giambattista, 1533-34; Giannotto, 1571-72; Giacomo, 1625-26; Giambattista, 1646-47; Stefano, 1752; Agostino, 1760-61; Giuseppe, 1777-78), si ricordano: Leonello (v.); Angelo, autore di una importante relazione sulla caduta di Costantinopoli (1453); Benedetto (1517-79), cardinale; Goffredo, ecclesiastico e attivo rappresentante della Repubblica genovese a Roma, come appare dal suo carteggio (1559-99); Giovanni Girolamo (m. 1659), altro cardinale; Giacomo, che ebbe parte notevole negli avvenimenti del 1746.