LOFOTEN (A. T., 61-62)
Arcipelago della Norvegia nordoccidentale, situato a NO. del Vestfjord. Esso comprende, tra le altre, le seguenti isole: Vågöy o Östvâgöy (6339 ab. nel 1929), Gimsöy (469 abitanti), Vestvågöy (9712 ab.), Flakstadöy (1074 ab.), Moskenesöy (1621 ab.); più al largo si trovano: Väröy (862 ab.), Röst e Skomvär con un grande faro. Sull'isola di Östvågöy si trova la città di Svolvär (2657 ab.) in una zona assai pescosa e molto frequentata. La città è toccata da linee di navigazione provenienti da Bergen e Trondheim. A SO. di Svolvär è situato Kabelvag, villaggio di pescatori con 1300 abitanti. Sotto l'aspetto meteorologico, le isole Lofoten occupano, tra l'Atlantico e la Scandinavia, una posizione molto importante, come pure notevole è la loro morfologia. Le montagne sorgono con ripidi pendii immediatamente dal mare e raggiungono un'altezza da 700 a 900 metri. La cima più alta, detta Himmelstinderne, sull'isola di Vestvågöy, raggiunge i 1200 m. s. m. Quando l'aria calda proveniente dalle acque della Corrente del Golfo passa sulle Lofoten, diretta verso l'Europa, si formano grandi quantità di brina. La catena montuosa è profondamente intagliata, con valli in forma di conche. Questa tormentata catena fu plasmata nell'ultimo periodo glaciale da ghiacciai locali che si formarono al di fuori dei ghiacciai interni della Scandinavia. Quanto più si procede verso SO., tanto più estese sono le regioni non raggiunte dal ghiaccio continentale e tanto più esigui furono i ghiacciai locali che su tali regioni si trovavano. Le isole interne del gruppo sono separate da angusti stretti orientati da N. a S., nei quali si formano forti correnti di marea. Il mare poco profondo all'esterno delle Lofoten è la più importante regione peschereccia della Norvegia e la principale zona di pesca del merluzzo. Tuttavia, per la popolazione stabile delle Lofoten l'occupazione prevalente è l'agricoltura. La popolazione agricola supera quella dedita alla pesca, la quale costituisce un terzo degli abitanti. La pesca è però esercitata da tutte le famiglie, anche se per molte di esse costituisce solo un'occupazione ausiliaria. L'insediamento umano è costiero. Gli agglomerati maggiori sono in massima parte villaggi di pescatori che si trovano, vicini fra loro, lungo le coste meridionali delle Lofoten. A metà di gennaio arrivano nell'arcipelago, da altre regioni, circa 30.000 pescatori. Durante il periodo della pesca, che dura da 10 a 12 settimane, questi pescatori immigrati abitano in piccole capanne dette rorbodar, disposte fittamente in lunghe file che formano strade e villaggi. Di tali abitazioni se ne contano circa 27.000. La maggior parte dei pescatori proviene dalla prefettura del Nordland, ma ne arrivano anche da quella di Tromsö. In passato la pesca era praticata esclusivamente con barche a remi, ma ora viene esercitata in misura sempre maggiore con battelli a motore. La pesca è fatta in parte con la lenza munita di uno o due ami, in parte con una fune speciale e con la rete. La fune, che è provvista di molte migliaia di cordicelle munite di ami, viene calata sul fondo del mare. Come esca si usa il cosiddetto lodde (Mallotus villosus). Le reti sono spiegate in lunghe pareti verticali. Il prodotto della pesca viene venduto a incettatori delle regioni meridionali. Il pesce, o si fa seccare al più presto possibile su pertiche, oppure viene salato sul luogo stesso della pesca e più tardi lo si fa seccare sulle coste della terraferma, preparandone il baccalà. Nel paese questi prodotti si consumano assai poco e sono esportati: il pesce secco, in Italia e in Svezia; il baccala, nell'America Meridionale, in Spagna e nel Portogallo. Nel periodo dal 1896 al 1928 furono pescati sulle isole Lofoten approssimativamente 15.960.000 merluzzi all'anno. Di questi, 10 milioni furono preparati come baccalà e 5.680.000 furono seccati. Inoltre furono ricavati ogni anno 40.000 hl. di fegato, 18.000 hl. di olio di fegato e 20.500 hl. di uova. Quest'ultimo prodotto fu esportato in Francia, dove è usato come esca nella pesca delle sardine. Nel 1928 il valore della pesca fu di 16,9 mil. di cor. norvegesi.