Bolognese, fratello di Brancaleone, appartenne alla Confraternita della Beata e Gloriosa Vergine Maria (i cui membri si guadagnarono il nome di "frati gaudenti"). Fu podestà di Modena, Siena, Faenza, Reggio; nel 1265 fu con Catalano di Guido d'Ostia governatore di Bologna; fu paciere a Firenze (1266) tra i ghibellini e i guelfi, ansiosi di vendetta, dopo la morte di Manfredi. Ma, screditatosi coi suoi intrighi, strumento della politica di Clemente IV, mentre i ghibellini venivano cacciati, fu sostituito anch'egli (dic. 1266) dalla magistratura ordinaria del podestà: è messo da Dante nella bolgia degli ipocriti (Inf., XXIII 103 sgg.).