Minerale, di colore rosso o aranciato, ossido di piombo, PbO, tetragonale, che si forma come prodotto di alterazione superficiale di minerali di piombo. Con lo stesso nome si indica l’ossido di piombo ottenuto artificialmente, riscaldando il piombo fuso in forni a riverbero e rimescolando continuamente la massa; le parti della massa che al momento dello scarico si raffreddano più facilmente sono caratterizzate da un colore più giallo (l. d’argento); quelle più interne, più lente a raffreddarsi, sono di colore più rosso (l. d’oro). Il l. scaricato dai forni è sottoposto a frantumazione: le piccole lamelle che così si ottengono (l. in scaglie) sono separate, per stacciatura, dalla restante massa compatta che viene macinata e levigata in acqua (l. levigato). Il l. si usa nella fabbricazione dei vetri (cristalli), nel rivestimento delle piastre per accumulatori, nella preparazione di smalti e vetrine ceramiche, come essiccativo per vernici e inchiostri, nonché nella preparazione di altri composti del piombo. Provoca saturnismo. Cemento di glicerina e l. Si prepara impastando polvere di l. con una soluzione acquosa di glicerina; l’impasto indurisce entro poche ore dando una massa molto consistente. Poiché l’indurimento è accompagnato da ritiro, per evitare la formazione di fessurazioni si aggiungono all’atto dell’impasto delle sostanze inerti. È molto resistente e viene utilizzato per attrezzature di laboratorio.