lipoperossidazione
Processo di degradazione ossidativa dei lipidi, causata dall’interazione tra molecole ossidative reattive libere e atomi di idrogeno presenti nei lipidi. È un processo particolarmente importante in ambito biologico perché può produrre un danno cellulare, a causa della reazione che avviene tra i radicali liberi e i lipidi presenti nella membrana cellulare. Ciò avviene quando una specie ossidativa reattiva (ROS, Reactive oxidative species) si lega a una molecola lipidica, dando origine a un radicale lipidico. Questo radicale è a sua volta instabile e si lega facilmente all’ossigeno molecolare. Forma così un perossido di idrogeno e un radicale perossile lipidico che a sua volta può ossidare altri lipidi di membrana. Si innesca così una reazione a catena che si ferma quando due radicali liberi reagiscono tra di loro, e quindi se c’è un’alta concentrazione di queste molecole. Gli acidi grassi polinsaturi, di cui sono molto ricche le membrane delle cellule nervose, hanno maggiore probabilità di andare incontro a perossidazione, poiché sono particolarmente reattivi con l’ossigeno a causa dei numerosi gruppi metilenici (CH2). Il processo di lipoperossidazione può inoltre danneggiare le basi nucleotidiche del DNA, con effetti mutagenici, e generare prodotti che interferiscono con la funzione delle proteine. Le ROS si formano come un naturale prodotto del metabolismo dell’ossigeno nell’organismo e hanno un’importante funzione nell’invio di segnali cellulari. È tuttavia possibile che la loro produzione e concentrazione aumenti in modo anormale, causando una condizione di stress ossidativo. Per ovviare ai danni della lipoperossidazione, in molti organismi sono presenti sistemi di controllo della reazione a catena dei radicali liberi, che sfruttano la sintesi di molecole capaci di legarsi a essi. Tra le molecole che ricoprono questo ruolo di protezione antiossidante, troviamo la vitamina E e alcuni enzimi, come la superossido dismutasi e la catalasi. (*)