LIPARI (A. T., 27-28-29)
La più importante isola del gruppo delle Lipari o Eolie (per il nome, e per questioni generali v. appresso, la voce dedicata all'arcipelago), ha 37,6 kmq. di superficie e conta 10.245 ab. (1931). È costituita da prodotti vulcanici svariatissimi; vi si distinguono parecchi crateri estinti, ma non se ne trova alcuno in attività, né vi sono ricordi sicuri di eruzioni storiche. L'ultima, la meno antica, ebbe luogo presso M. Pelato, al Campo Bianco, donde vennero fuori la celebre colata di ossidiana di Rocche Rosse, gran numero di bombe vetrose, e l'immensa quantità di pomice che fa ancor oggi biancheggiare la parte NE. dell'isola e costituisce attualmente la maggiore ricchezza delle Eolie. Alcune fumarole e parecchie sorgenti termali sono le sole manifestazioni attuali dell'antica attività vulcanica.
Le coste di NE., principalmente quelle fra le colate di ossidiana di Sparanello e di Rocche Rosse, sono costituite o coperte di tufo pomiceo, che frana nelle forti mareggiate; le bianche pomici galleggiano a lungo sulle onde, le correnti le disperdono lontano e il popolino erroneamente le ritiene rigettate dalle attuali eruzioni del cratere attivo di Stromboli.
Il centro principale, la piccola città di Lipari, che conta circa 6300 ab., sorge a levante, fra due insenature, la Marina Corta e la Marina Lunga, separate da un alto ripiano roccioso di lava riolitica, sul quale si erge il Castello, l'antica acropoli (per le antichità di Lipari, v. la voce dedicata all'arcipelago), cinto di mura cinquecentesche mezzo dirute, entro cui è la cattedrale normanna ricostruita nel 1654.
Una strada verso O. porta a Piano Conte e al rinomato stabilimento di bagni termo-minerali di S. Calogero, e alla frazione Quattropani; un'altra, verso N., unisce Lipari a Canneto (centro della lavorazione e dell'esportazione della pomice, della cui polvere è tutta biancheggiante) e prosegue per la frazione Acquacalda.
Molta mano d'opera dell'isola è assorbita dall'escavazione, lavorazione e trasporto delle pomici; occupazione importante è la coltivazione del terreno agrario, ricchissimo di alimenti delle piante, ma povero di umidità. La coltura di piante resistenti alla siccità (capperi, viti, fichi, ulivi, ecc.) è molto accurata e dà ottimi prodotti.
Lipari è il centro principale del commercio degli eccellenti prodotti delle Eolie; è ottima stazione climatica, specialmente invernale e primaverile, è centro di piacevoli e meravigliose escursioni, d'interessanti partite di pesca e di caccia.
Il comune di Lipari (88,79 kmq.; 12.704 ab. nel 1921, 14.101 nel 1931) comprende tutte le isole del gruppo, meno Salina (v. lipari, isole e le voci dedicate alle singole isole).