LINCESTIDE (Λυγκηστίς)
Distretto antico della Macedonia settentrionale ai confini dell'Illiria, costituito dalla fertile vallata del fiume Erigone, con capitale Herakleia, detta poi Pelagonia, dalla vicina stirpe dei Pelagoni (Pelasgi). La Lincestide era governata da una dinastia principesca, la quale riannodava la propria origine ai Bacchiadi di Corinto e si può rintracciare fino al 424 a. C., anno in cui regnava Arrabeo, figlio di Bromero. Altro principe abbastanza noto è Menelao, il quale si mise ai servizî di Atene, che nel 363-62 lo proclamò benefattore e poi cittadino. Tutta, si può dire, la storia della Lincestide s'impernia sulle relazioni ora di pace ora di guerra che la unirono alla Macedonia. Delle lotte fra la Lincestide e la Macedonia durante il sec. V troviamo più d'una volta ricordo in Tucidide; poi, nel 358, la Lincestide fu annessa, insieme con la prossima Orestide, al regno di Macedonia dopo avere servito di teatro alla guerra tra Filippo e gl'Illirî. Due Lincestidi, probabilmente di stirpe reale, furono condannati per avere preso parte all'uccisione di Filippo; e molti Lincestidi si trovano in qualità di mercenarî nell'esercito di Alessandro Magno. Penetrata dai Romani a diverse riprese, nelle campagne del 211, del 200 e del 198 (Livio), e poi conquistata definitivamente, la Lincestide venne tagliata dalla via Egnatia. Nella Lincestide sgorgavano rinomate acque termali note a Ovidio (Met., XV, 329) e ad altri scrittori romani.
Bibl.: G. Beloch, Griech. Gesch., III, ii, Berlino 1923, p. 76 segg.; E. Mayer, Gesch. des Altertums, II, 1ª ed., Stoccarda 1893, p. 625; J. Weiss, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIII, ii col. 2469; F. Geyer, Makedonien bis zur Thronbesteigung Philipps II, Monaco 1930, passim; S. Casson, Macedonia, Thrace and Illyria, Oxford 1926, passim.