DURRELL, Lawrence
Scrittore, nato a Darjeeling, India, il 27 febbraio 1912. È stato, come addetto stampa, in varie residenze dell'Oriente Europeo: Atene, Rodi, Belgrado, Il Cairo e Alessandria, e ne ha tratto materia per le sue numerose opere.
Esordì con un romanzo, Panic Spring (1937) pubblicato con lo pseudonimo "Charles Norden". Seguì un altro romanzo, The Black Book (1938) di carattere scabroso molto spinto. Pubblicò poi la sua prima raccolta di poesie, Private Country (1943) e da allora ha alternato romanzi e raccolte poetiche con rare opere di carattere diverso: Prospero's Cell (1945, guida di Corcira), Cities Plains and People (1946, poesie), Cefalu (1947, romanzo), On Seeming to Presume (1948, poesie), Sappho (1950, opera drammatica in versi), A Key to Modern (British) Poetry (1952, critica), Reflections on a Marine Venus (1953, romanzo), The Tree of Idleness (1955, poesie), Selected Poems (1956), Esprit de Corps (1957, prosa umoresca, come Stiff Upper Lip del 1958). Col 1957, dopo la pubblicazione del romanzo Bitter Lemons, ha cominciato la tetralogia dei romanzi di Alessandria d'Egitto: Justine (1957; trad. it., Justine, Milano 1959), Balthazar (1957; trad. it., Balthazar, Milano 1960), Mountolive (1958), Clea (1960). Nel 1960 ha pubblicato anche Collected Poems. La sua opera narrativa, e in specie la tetralogia di Alessandria, è caratterizzata da un più o meno torbido erotismo; per questa tetralogia, il D. ha dichiarato di essersi basato sulla teoria della relatività: tre misure di spazio (i primi tre romanzi) e una di tempo (il quarto). Come vicende, i suoi romanzi non sembrano nulla di eccezionale: il loro interesse sta nella tecnica impressionistica del racconto e nello stile, che riesce elegante e scintillante quando non vuole essere tale di proposito.
Bibl.: K. Young, A Dialogue with Durrell, in Encounter, XIII, dicembre 1959, n. 6, pp. 61 sgg.; The Times Literary Supplement, 5 febbraio 1960, p. 80; V. S. Pritchett, in New Statesman: 13 febbraio 1960; p. 223; The Observer, 28 febbraio 1960; P. Citati, in Il giorno: 24 maggio 1960, p. 6.