Semon, Larry (propr. Lawrence)
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a West Point (Missouri) il 16 luglio 1889 e morto a Victorville (California) l'8 ottobre 1928. Noto in Italia con il nome di Ridolini, fu uno dei grandi rappresentanti della comicità delle slapstick comedies: il suo personaggio clownesco, un 'ometto' dai larghi pantaloni con bretelle, il viso truccato di bianco, le orecchie a sventola e il cappello a bombetta, benché ormai dimenticato, ebbe per un periodo, tra gli anni Dieci e gli anni Venti, un successo pari a quello di Charlie Chaplin o di Harold Lloyd.
Figlio di un mago-illusionista, 'Zera the Great', che operava in compagnia della moglie e di una sorella, sin dall'età di 12 anni S. incominciò a recitare nelle pantomime della compagnia del padre. A New York, dopo aver frequentato un corso di disegno iniziò a lavorare come caricaturista per il "New York evening Sun" e il "New York herald and evening telegram". Ben presto, però, venne notato dal fondatore della casa cinematografica Universal, Carl Laemmle, che lo ingaggiò come soggettista e sceneggiatore. Nel 1916 passò alla Palace Players, dirigendo una serie di brevi comiche interpretate da Frank Daniels, che gli valsero una grande popolarità in brevissimo tempo e, successivamente, un contratto con la Vitagraph. Instancabile ideatore di gag, S. proponeva tutto il classico repertorio delle comiche dell'epoca ‒ inseguimenti, acrobazie e torte in faccia ‒ ispirandosi direttamente allo stile surreale e al ritmo forsennato dei film di Mack Sennett e Monty Bank. Nel periodo più fortunato della sua carriera, interpretò e diresse comiche accanto ad altri grandi comici quali Stan Laurel (come in Huns and Hyphens; Frauds and Frenzies, Ridolini al bagno penale; Bears and badman, Ridolini e la belva nera, tutti del 1918) e Oliver Hardy (in The Bakery, 1921, o in Golf, 1922), divenendo per altro soggetto di una serie di comic strips prima in Inghilterra e poi in Italia. Intorno al 1923, tuttavia, il suo successo iniziò a declinare: come per molti altri interpreti di slapsticks, incentrate su personaggi dalla caratterizzazione schematica, risultò problematico il passaggio al lungometraggio. Costretto a produrre come indipendente, S. investì tutti i suoi capitali nella realizzazione di ambiziosi progetti, come il The wizard of Oz (1925), con un cast di prim'ordine comprendente anche Oliver Hardy e lo stesso Semon. Ma l'esperienza si rivelò fallimentare e una spirale di insuccessi e delusioni lo costrinse a passare a parti da caratterista. Dopo un'ultima apparizione in un film importante, Underworld (1927; Le notti di Chicago) diretto da Josef Von Sternberg, nel ruolo minore di un gangster, S. venne travolto dalla bancarotta, morendo di polmonite di lì a pochi mesi.
C. Moscati, Ridolini: il re della risata, Genova 1987; E.G. Laura, Quando Los Angeles si chiamava Hollywood, Roma 1996.