SCANNO, Lago di (A. T., 24-25-26 bis)
Dopo il prosciugamento del Fucino è il maggiore dei laghi abruzzesi (superficie in massima piena kmq.1,12). Situato a 930 m. s. m. tra la Montagna Grande (2151 m.) a SO. e il M. Genzana (2176 m.) a NE., dista dal paese di Scanno km. 1,5 in linea d'aria; esso deve la sua origine a una grande frana, probabilmente postglaciale, staccatasi dalle pendici sud-occidentali del M. Genzana, la quale ha sbarrato la valle. Il lago ha la forma di un otre, è lungo 1632 m. e largo in media 689 m., e ha una profondità massima di 33 m., una profondità media di m. 24,50 e un volume di 27,5 milioni di mc. Negli inverni più freddi congela su tutta la sua superficie. Principale suo immissario è il torrente Tasso, che in piena ordinaria versa nel lago 8 mc. d'acqua al secondo (mc. 0,2 in massima magra). Non vi è emissario superficiale, e quindi il bacino imbrifero, ampio 101 kmq. e formato in prevalenza da calcari mesozoici, è chiuso. Esso probabilmente comunica per via sotterranea con la valle del Sagittario (affluente del Pescara), del quale sembra alimenti una delle sorgenti (Fonte Vecchia). Il lago di Scanno appartiene per metà al comune di Scanno e per metà a quello di Villalago, che lo affittano per la pesca. Vi si pescano trote, lasche, tinche, barbi, scardole e anguille. (V. tav. CLXXXV).
Bibl.: G. Tanturri, Il lago di Scanno nell'Abruzzo Ulteriore Secondo, in L'Italia agricola, Milano 1881; R. Riccardi, Il lago di Scanno (Abruzzo), in Boll. R. Soc. geogr. ital., 1929, pp. 162-82.