ladroneccio (ladorneccio)
Solo in If XI 59 nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia. Nel contesto, il termine, il cui significato proprio è " furto ", " ruberia " (cfr. Giamboni Libro de' vizi e delle virtudi XXIX 9 " Ladorneccio è una palese tolta de l'altrui contra la volontà del segnore ", e il Buti, nel commento a If XXIV 2: " furto ovvero ladroneccio è uso e traffico della cosa altrui contra la volontà del proprio signore; sicché, quando usa l'uomo le cose del suo prossimo contra la volontà sua, è furto e similmente ladroneccio "), designa, per metonimia, " i ladri ": " ‛ ipocresia '... è mostrarsi buono et essere reo; e questo intende li ipocriti; ‛ lusinghe ', cioè: li maliosi, ‛ falsator ', cioè: falsatori di moneta, di scrittura e di ogni altra cosa, ‛ ladroneccio ', cioè: rubatori... " (Buti). La forma ladorneccio (con metatesi) ricorre, con identico scambio fra astratto e concreto, in Fiore CXXIX 9.