LABRADOR (A. T., 125-126)
Grande penisola dell'America Settentrionale, che si protende verso N. tra la Baia di Hudson e l'Oceano Atlantico, vasta circa 1 milione e mezzo di kmq., e dipendente per 299.820 kmq. (la parte atlantica) da Terranova, e per il resto dal Canada.
Il Labrador fa parte di quell'antico penepiano, costituito da rocce cristalline arcaiche, che i geologi chiamano "scudo canadese" e che si stende tutto intorno alla Baia di Hudson, la quale ne costituisce la parte più depressa (la baia solo in pochi punti supera i 200 m. di profondità). A E. della baia il penepiano si eleva dolcemente verso NE. e SE., sicché la costa nord-orientale della penisola è in molti luoghi assai erta, con pareti che scendono in mare dall'altezza di 600 m. e anche più. L'altezza generale del penepiano è, nel Labrador, di circa 600-700 m., ma presso l'Atlantico vi sono elevazioni superiori ai 1000 m. e alcune nell'interno si credono superiori anche ai 1500. La costa del Labrador reca abbondanti tracce d'un moto di sommersione, il quale separò dal continente molti gruppi collinosi, facendone delle isole, e fece sì che il mare invadesse le parti inferiori delle vallate, in cui sono anche abbondanti tracce di glaciazione. Queste valli sommerse si possono pertanto dire dei fiordi. Quello del fiume Hamilton è di gran lunga il più ampio: qui il mare, per un ingresso relativamente stretto con lunghi canali laterali, penetra fino al Lago Melville, lungo, ma anche relativamente largo. La lunghezza del tratto risalito dalle maree è di circa 200 km. Più compatte e meno elevate della costa orientale sono le coste della Baia di Hudson, fronteggiate dal gruppo delle isole Belcher, e quelle dello Stretto di Hudson, dove si apre l'ampia Baia di Ungava.
La superficie del penepiano è per lo più uniforme, con grandi laghi nelle zone depresse. I fiumi che sboccano sulla costa orientale sono per la maggior parte brevi, fuorché il North River, il Fraser e il Hamilton, che traggono origine dai laghi dell'interno. Il Hamilton precipita in imponenti cascate (Grand Falls), alte 96 m., e scorre poi in una gola chiusa tra rocce altissime. Nella Baia di Ungava sbocca il Koksoak, chiamato nel suo corso superiore Kaniapiskau e risalito per oltre 100 km. dalla marea, che alla sua foce sale di 13 m. circa. Dei fiumi che sboccano nella Baia di Hudson sono da ricordare il Great Whale, il Fort George e l'Eastmain, che nascono anch'essi dai numerosi grandi laghi dell'interno della penisola. Una delle più notevoli caratteristiche dei fiumi del Labrador - comune del resto a tutti i fiumi dello scudo canadese - è quella di essere assai ricchi di rapide e di cascate e di scorrere, spesso, profondamente incassati.
Il clima del Labrador è fortemente influenzato dai mari che lo bagnano e dalla fredda Corrente del Labrador che ne lambisce le coste orientali. Esso è freddo continentale nella parte meridionale, e trapassa in quello polare nella parte settentrionale. La temperatura media a Nain, sul fiordo a S. di Port Manvers è di − 21°,7 in gennaio e rimane sotto lo zero fino a dopo il maggio, quindi si eleva a 4°,4 in giugno e quasi a 8° in luglio e agosto, per ricadere sotto lo zero già in ottobre; l'escursione annua della temperatura è così di 30°. Un fattore importante, come si è detto, è costituito dalla fredda Corrente del Labrador, che dallo Stretto di Davis corre in direzione S. lungo la costa. Accade così che d'estate si senta una forte elevazione di temperatura passando dal mare ai fiordi e alle vallate; quivi infatti la temperatura in un giorno d'estate può superare alquanto i 20°, mentre le acque di fondo dei fiordi rimangono fredde. Le precipitazioni si aggirano sui 500-600 mm. annui. Si hanno dei cicloni anche d'estate, ma in genere questa stagione ha poche perturbazioni violente, eccettuate le tempeste magnetiche che rendono difficile la navigazione. Grande fastidio, d'estate, dànno zanzare e mosche.
Le alture e tutta l'estrema parte settentrionale del Labrador sono nude, ma i fianchi delle valli sono spesso coperti di abeti, pioppi, betulle, ecc. Ampiamente rappresentati sono anche i licheni e i muschi, mentre la breve estate mette in mostra una brillante fioritura di pianticelle più o meno di tipo alpino. Abbastanza diffusi sono il coniglio, il lemming, il lepre e varî piccoli roditori; importante è il caribù o renna americana. Si trova il porcospino; non mancano la lince, lo zibellino, l'ermellino, la volpe, il lupo, il castoro, orsi di varie specie, come pure lontre e foche. Abbondanti sono d'estate gli uccelli.
Il Labrador fu scoperto dagli Europei per la prima volta intorno al 1000 d. C., quando navigatori norvegesi vi giunsero dalla Groenlandia. Tra i primi esploratori del Rinascimento furono Giovanni Caboto (1498), il Corte Real (1506) e Jacques Cartier (1534); furono seguiti da M. Frobisher, I. Davis e L. Joliet, che fece una carta della costa, e altri. Seguirono i pescatori, e la costa del Labrador entrò in relazioni con Boston e il Massachusetts e, più tardi, con Terranova.
Allorché il Canada venne organizzato come un Dominion dell'Impero britannico e Terranova ne rimase fuori, sorse la questione dell'appartenenza e dei confini del Labrador orientale costiero. Essa venne risolta facendo dipendere questa zona da Terranova e stabilendo recentemente (1927) i confini in modo che il territorio dipendente da Terranova comprende i bacini dei fiumi che sfociano su tale costa (tra i quali il Hamilton; v. terranova).
La popolazione è scarsissima, forse di soli 18.000 abitanti, dei quali 13.000 Bianchi, 3000 Indiani (che vivono nell'interno) e 2000 Eschimesi (che abitano specialmente la costa nord-orientale). Della popolazione totale vivono nella zona dipendente da Terranova 4200 ab. Il villaggio principale è Battle Harbour, con 200 ab.
Gli Europei, distruggendo gli alberi e incendiando le foreste, hanno provocato un disastro per gl'indigeni dell'interno, così come l'arrivo dei pescatori rovinò gli Eschimesi, che oggi sapravvivono solo nel nord. Influenza, tubercolosi e altre malattie hanno fatto molte vittime. Nel sud vivono i discendenti degli antichi pescatori, originarî della Francia o delle isole della Manica, mentre altrove è forte l'elemento scozzese. Per più di 150 anni hanno mantenuto missioni i Fratelli moravi, organizzando rifornimenti e commerci; recentemente sir Wilfred Grenfell ha organizzato un servizio d'assistenza sanitaria e sociale, mentre missionarî cattolici della provincia di Quebec soccorrono gl'Indiani dell'interno.
L'attività principale della popolazione del Labrador è rappresentata, da gran tempo, dalla pesca del merluzzo, che si fa da maggio a ottobre. Il merluzzo salato viene specialmente esportato nei paesi mediterranei. Si pescano anche salmone e aringhe, ma la distruzione è stata eccessiva. La pesca delle balene si ritiene sia interamente in mano a Norvegesi. La caccia alle lontre è in diminuzione in seguito anche qui a eccessi. Le acque costiere e i bellissimi fiordi durante l'estate sono visitati anche da navi da diporto.
Seconda fra le attività della popolazione del Labrador viene la raccolta delle pelli per pellicceria. Nell'interno v'è anche qualche ricchezza mineraria, ma l'incertezza dei confini tra la zona canadese e quella di Terranova fino al 1927 ha creato all'industria mineraria difficoltà legali. Sulla costa e nel pianoro si conoscono giacimenti di ferro. Le grandi foreste di abeti, le cascate, per la produzionx di forza elettrica, le possibilità d'impiantare allevamenti di renne, di eider (anitre polari), di animali da pelliccia, ecc. costituiscono altrettante risorse potenziali.
V. tavv. XXXI e XXXII.