La domesticazione degli animali e l'allevamento: Oceania
Nella preistoria dell'Oceania l'allevamento fu limitato a tre soli animali: il maiale (Sus), il cane (Canis) e il pollo (Gallus). Il contributo offerto da quest'attività di sussistenza all'alimentazione dei gruppi preistorici fu sicuramente modesto in rapporto a quanto ricavato dalla pesca, dalla caccia-raccolta e dall'agricoltura. Lo sviluppo dell'allevamento appare infatti maggiormente collegato all'alto valore simbolico attribuito a quegli animali nella vita sociale e rituale delle popolazioni indigene. L'introduzione in Oceania della triade degli animali domestici è collegata agli spostamenti di gruppi umani, che dal Sud- Est asiatico e dall'Indonesia raggiunsero le coste della Nuova Guinea e dell'Australia. Al momento non si dispone di dati sufficienti per stabilire se la domesticazione di queste specie sia avvenuta precedentemente al loro trasferimento o se rappresenti, invece, l'ultima fase di un processo verificatosi in loco. Le testimonianze archeologiche più antiche della presenza del genere Sus in Oceania si riferiscono ai rinvenimenti, nei ripari sotto roccia di Kiowa e di Yuku (Papua Nuova Guinea, Melanesia occidentale), di alcuni frammenti di crani e di incisivi, compresi in strati datati tra il IX e l'VIII millennio a.C. In questi e in altri siti degli altopiani neoguineani (Kafiavana) il numero dei resti ossei di suini cresce leggermente nei livelli datati al 4000 a.C. circa. In base a quanto affermato da J.A. Baldwin, le popolazioni appartenenti al ceppo linguistico austronesiano, le quali verosimilmente raggiunsero in queste fasi la Melanesia occidentale, potrebbero essere state responsabili dell'introduzione delle tecniche di riproduzione controllata dei suini, così come delle specie di Gallus. Assai scarse in questa regione sono le evidenze archeologiche relative all'apparizione dei Canidi, il cui arrivo comunque potrebbe risalire ai primi millenni dell'era olocenica. Un problema che richiede ancora approfondite indagini riguarda l'assenza dei generi Sus e Gallus nei territori australiani. In particolare, il trasferimento dei suini dalle coste meridionali di Papua Nuova Guinea a quelle di Capo York, collegate fino a 8000 anni fa da un corridoio di terra, non avrebbe comportato il superamento di particolari barriere naturali. La soluzione di questo problema necessita tuttavia di ulteriori dati circa i meccanismi di interazione tra i gruppi di cacciatoriraccoglitori postpleistocenici e gli ambienti costieri della Penisola di York. Certo è invece che l'adozione del dingo (Canis dingo), specie mantenuta allo stato di semidomesticazione, determinò sostanziali modifiche alle strategie di caccia aborigene, causando nel contempo l'estinzione di altri carnivori (Thylacinus cynocephalus, Sarcophilus harrisii). Le datazioni più antiche relative al ritrovamento di resti di dingo si riferiscono alla seconda metà del II millennio a.C. (Cave, Australia occidentale; Wombah, Nuovo Galles del Sud). L'affermazione dell'allevamento nella Melanesia occidentale e il trasferimento, nella Melanesia orientale e nella Polinesia occidentale, della triade degli animali domestici e delle tecniche di riproduzione controllata avvennero verosimilmente in concomitanza con la formazione dei primi insediamenti Lapita, datati a partire dalla seconda metà del II millennio a.C. (Elouae, Saint Mathias Group; Watom, Nuova Britannia; Nenumbo, Isole di Santa Cruz; Talepakemalai, isola di Mussau; Malo ed Erueti, Isole Vanuatu; Niuatoputapu, Isole Tonga). Dal 500 a.C. al 1000 d.C. circa le specie domestiche furono esportate, insieme al complesso dei prodotti coltivati, negli arcipelaghi della Polinesia centro-orientale e successivamente nelle isole della Polinesia marginale (Isola di Pasqua, Nuova Zelanda). Studi paleozoologici condotti in isole distanti tra loro migliaia di chilometri (Tikopia, Marchesi, Hawaii) concordano nel sottolineare la piena diffusione dell'allevamento, in particolare di quello suino, solo alcuni secoli dopo le prime fasi insediative, durante le quali l'economia di sussistenza era fondata principalmente sulla pesca e sulla caccia-raccolta di specie selvatiche. Fattori di carattere ambientale hanno, in taluni casi, condizionato fortemente le pratiche di allevamento, determinando cambiamenti radicali nelle strategie di sussistenza. Emblematico è il caso dell'isola di Tikopia (Melanesia orientale), dove, al termine della fase Tuakamali (1200-1800 d.C.), si assistette allo sterminio improvviso dei suini, i quali, a causa verosimilmente dell'estensione ridotta dell'isola (4,6 km²), entrarono in competizione con l'uomo per il consumo delle risorse commestibili. Al contrario, le ampie vallate vulcaniche delle Hawaii videro, tra il VII e il XIX sec. d.C., il costante incremento della popolazione suina, che raggiunse livelli ineguagliati nelle altre isole del Pacifico. I suini, presenti negli arcipelaghi tropicali polinesiani e nelle Hawaii, non furono mai introdotti in Nuova Zelanda e nell'Isola di Pasqua. Qui il pollo rappresentò l'unica specie domestica, allevata non solo in funzione del suo apporto alimentare, ma anche per il piumaggio, assai richiesto nella manifattura di copricapo e di oggetti ornamentali. Nei depositi archeologici della Nuova Zelanda compaiono invece esclusivamente resti ossei di Canidi; il loro contributo all'alimentazione fu rilevante solo in rari casi (Pig Bay, Whangamata, Isola del Nord), mentre le ossa e la pelle furono spesso utilizzate, rispettivamente, per la realizzazione di utensili (ami) e di ornamenti per il vestiario. In Micronesia resti ossei di Canidi sono noti sin dalle prime fasi di occupazione delle Isole Truk, dell'isola di Pohnpei (I millennio d.C.) e di altri atolli (Majuro, Ngulu e Nukuoro), mentre vi sono prove convincenti dell'introduzione dei suini nell'isola di Belau (Isole Caroline). I generi Canis e Sus non sembrano tuttavia essere presenti nelle Isole Marianne; la carenza di rinvenimenti testimonia le difficoltà di adattamento di questi animali in atolli e in isole con ridotte risorse idriche. La presenza del Gallus, al contrario, è attestata in molti arcipelaghi micronesiani (Palau, Caroline, Marshall, Gilbert); nell'atollo di Yap frammenti ossei di gallinacei sono associati ai più antichi livelli antropici, databili ai primi secoli del I millennio d.C.
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