KUTNÁ HORA (ted. Kuttenberg; A. T., 59-60)
Città della Cecoslovacchia, nella provincia (župa) di Praga (Boemia), posta a 253 m. s. m., nella valle di un affluente dell'Elba. L'industria vi è rappresentata dalla fabbricazione di calzature, manifattura di tabacchi, fonderia di ferro, fabbricazione di birra e di zucchero. Gli abitanti erano 14.370 secondo il censimento del 1921. È sulla ferrovia Lysá-Kolín-Némecky Brod.
Monumenti. - La cattedrale, di tardo stile gotico, iniziata da Pietro Parlér, costruita da M. Reisek, fu terminata da B. Rejt: è affrescata nell'interno. Fra le altre chiese, notevoli S. Iacopo e la chiesa della Madre di Dio na Náměstí. Tra gli edifici profani di tardo stile gotico sono particolarmente importanti: Vlasský dyůr la zecca, residenza temporanea dei re di Boemia; il castello (Hrádek), la cosiddetta casa di pietra (Kamenný dům), ecc. Appartiene al periodo barocco il monastero delle Orsoline, costruito da K. Dientzenhofer. Ricordiamo inoltre il pozzo gotico.
Storia. - Deve la sua origine al ritrovamento di minerali argentei sui terreni del monastero di Sedlec (fondato nel 1142) verso la metà del sec. XIII. Sorse qui un villaggio di minatori, la cui fioritura incomincia nel 1300, quando cioè fu dal re Venceslao II innalzato a città e quando vi fu eretta la regia zecca di Boemia, all'organizzazione della quale furono chiamati da Firenze i tre specialisti italiani: Rinieri, Appardo de Nigromonte e Cino. Il più grande sviluppo di Kutná Hora si ebbe nei secoli XIV e XV, quando le sue miniere furono la fonte principale delle entrate dei re di Boemia, e la città in ricompensa ottenne numerosi privilegi, in modo che nel sec. XV fu dopo Praga la più importante città boema, sede delle diete e dei re, e un importante centro politico e culturale. Il re Venceslao IV pubblicò qui nel 1409 il cosiddetto Decreto di Kutná Hora, con il quale l'università di Praga, fin allora internazionale fu rimessa in potere dei Cèchi; nel 1437 fu qui conchiusa l'importante pace religiosa fra gli ussiti e i cattolici (v. boemia), e nel 1471 Ladislao Jagellone fu qui eletto re di Boemia. Per le burrasche politiche del sec. XVI e per essere state scoperte le più produttive miniere di Jáchymov (v.), la città incominciò a decadere economicamente, ma conservò sempre la posizione di una eminente città regia, sede del capo della zecca. Per aver partecipato alla rivolta contro gli Asburgo negli anni 1618-1620 la città fu punita con la confisca dei beni, e nella guerra dei Trent'anni la sua cittadinanza si ridusse a metà. Si cominciò a riavere solamente nella seconda metà del sec. XVII, ma non raggiunse più l'importanza di prima.
Bibl.: P. M. Veselský, Král. horni město Kutná Hora (La regia città mineraria di K. H.), Kutná Hora 1867; F. A. Slavík, Panství Kutnohorské (Il dominio di K. H.), Kutná Hora 1882; E. Leminger, Královská mincovna v Kutné Hoře (La regia zecca a Kutna0 Hora), Praga 1912; A. Till, K. H., Praga 1815; Kutno horské přispěvki k dějinám vzdělanosti české (I contributi di K. H. alla storia della cultura cèca), II-VI serie, Kutná Hora 1923-31.