KUH-I KWAGIA
Località su un isolotto nel lago di Hamun, nel Seistan. Vi sorge un complesso architettonico formato da un palazzo residenziale e da un tempio del fuoco, che lo Herzfeld attribuisce a Gondophares (19-55).
La costruzione mostra due fasi, una del I sec. d. C., la seconda del III. Pressoché concordemente le decorazioni a fresco e in stucco sono attribuite alla prima fase.
Il tempio del fuoco è di tipo nettamente iranico, a sala quadrata, con entrata monumentale e corridoio coperto a vòlta che la circonda per tre lati. Interessante una sala coperta da archi sorreggenti settori di vòlta a botte, che anticipa le analoghe coperture di età sassanide. Il palazzo si svolge attorno ad una vasta corte, circondata da passaggi coperti con vòlte a pieno sesto: su due lati si affrontano due iwān: si tratta di una incompleta realizzazione del tipo della corte a iwān, di origine iranica, canonizzato definitivamente dai Parthi. Come altrove nelle costruzioni parthiche realizzate in muratura a mattoni, le pareti erano coperte da stucchi e intonaci dipinti. È da ciò che proviene il massimo contributo di K. alla documentazione dell'arte parthica, documentando lo sviluppo preso dalle tecniche dell'affresco e dello stucco modellato. Negli stucchi figurano i motivi del meandro ricorrente in doppia banda, denti di lupo, una larga fascia a cerchi intersecantisi; caratteristico accostamento di motivi classici e di altri che diverranno tradizionali nell'arte islamica.
Una galleria conserva le pitture sulla vòlta a cassettoni: sono rettangoli a lati inflessi da cui si svolgono foglie di acanto, in color giallo o violaceo. Alternativamente appaiono motivi decorativi e figurine (Eros su cavallo rosso, o su leopardo; musicisti; danzatori; acrobata). Intorno corre una cornice di festoni di lauro. Sulla parete appare una coppia reale, forse sotto un baldacchino, e divinità orientali, rappresentate secondo una iconografia classica (Hermes, Nettuno). I colori, tendenti alla stesura piatta, sono giallo zolfo, rosso mattone, tono carne, su fondo grigio o bianco. Qui, e specie nella coppia reale, malgrado una certa libertà del disegno, è più avvertibile una tendenza alla composizione araldica ed alla frontalità, che trova riscontro, con un anticipo nella cronologia, nelle pitture iranico-siriache di Dura Europos.
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