Erudito e naturalista svizzero (Zurigo 1516 - ivi 1565). Mente enciclopedica, coltivò numerose scienze, dalla teologia alla filologia, dalla botanica e zoologia alla medicina. Ben presto famoso per la sua vasta erudizione, fu professore di greco all'Accademia di Losanna (1537-40) e, successivamente, archiatra a Zurigo dove venne pure nominato canonico. Sul versante filologico gli si devono la revisione di un dizionario greco-latino, la pubblicazione di varie edizioni di autori classici e un fondamentale repertorio (Bibliotheca universalis, 1545) degli scrittori greci, latini ed ebraici che costituisce il primo tentativo di bibliografia universale. Ad esso seguirono le Pandectae (1548-49), dove l'imponente materiale bibliografico raccolto veniva catalogato per materie. Instancabile viaggiatore, esplorò le coste adriatiche e le Alpi raccogliendo un'ingente quantità di informazioni che sarebbero confluite nelle sue opere zoologiche e botaniche, per le quali si avvalse, oltre che dell'osservazione diretta, di autori antichi e delle relazioni di naturalisti contemporanei con cui era in corrispondenza. Nella sua Opera botanica, pubblicata postuma (1751-71), caratterizzata da un forte interesse classificatorio, per primo attirò l'attenzione sul fiore e sul frutto come caratteri diagnostici. Nella celeberrima Historia animalium (5 voll., 1551-87) raccolse tutte le notizie accessibili intorno a molte specie di animali (ivi inclusi quelli immaginarî), disponendoli in ordine alfabetico e dando per ciascuno il nome in tutte le lingue a lui note, l'habitat, una descrizione, la fisiologia, le malattie, le abitudini, l'utilità, il tipo di alimentazione e altre curiosità. Per la prima volta nella storia della zoologia fece uso di incisioni, alcune delle quali eccellenti, che raccolse anche a parte (Icones animalium, 1553-60), secondo una elementare classificazione. Si occupò pure di fossili e minerali nel De omni rerum fossilium genere (1565).