KASCIUBI o Casciubi
Denominazione di origine ignota (probabilmente da szuba "pelliccia" col prefisso ka-) degli ultimi resti (insieme con i pochissimi Slovinzi) della popolazione slava della Pomerania. Appare, forse, una prima volta nel sec. X (Khšābīn secondo il geografo arabo Mas‛ūdī) ed è sicuramente documentata a partire dal sec. XIII (Cassubia, Cassubita, ecc.). I Kasciubi, il cui numero ammonta approssimativamente a 150.000, sono tutti cattolici e abitano oggi in una zona compatta del voivodato di Pomorze (nel cosiddetto "corridoio polacco"), e precisamente nei circondarî di Puck (Putzig), Wejherowo (Neustadt) e Kartuzy (Karthaus); inoltre nella parte occidentale del circondario di Kościerzyna (Berent), nella parte settentrionale del circondario di Chojnice (Konitz) e in piccole zone limitrofe della Pomerania tedesca (di Lauenburg e Bütow) e della libera città di Danzica. Tale territorio è stato nel passato indubbiamente molto più vasto; ampie zone sono state assorbite dall'espansione tedesca - linguistica, etnica e politica - verso l'est, ed è anche probabile che l'elemento kasciubo si estendesse una volta più al sud nelle regioni attualmente polacche. Non è possibile però ricostruire esattamente il territorio antico dei Kasciubi che i documenti non distinguono di regola dai Pomerani o dai Polacchi. Ciò dipende, oltreché da reciproche affinità linguistiche, etnografiche e antropologiche (i Kasciubi non presentano tratti somatici particolari), dal fatto che i Kasciubi non hanno mai creato una vera organizzazione statale e che quindi la loro storia s'identifica con quella della regione da essi abitata: regione che, sino alla metà del sec. XV ha visto, accanto a qualche tentativo d'indipendenza, predominare ora i Polacchi (sin dai primi decennî della costituzione dello stato polacco), ora i Danesi (lungo la costa, al principio del sec. XIII) e ora i Tedeschi (che avanzavano tanto dall'occidente, quanto, sotto la egida dell'ordine teutonico, dall'oriente). Nel 1466, con il trattato di Toruń (Thorn) quasi tutta la regione Kasciuba passa sotto la sovranità polacca e vi resta sino alla prima spartizione della Polonia (1772), quando, assieme ad altre regioni della Polonia occidentale, viene annessa alla Prussia. Dopo la guerra mondiale la zona kasciuba si ricongiunge alla Polonia.
Anche nel campo culturale l'influenza polacca e quella tedesca s'incrociano in queste terre sin dall'alto Medioevo, quando il cristianesimo vi fu introdotto dalla Polonia, ma per opera soprattutto di missionarî tedeschi.
Dal punto di vista linguistico si è discusso molto, e tuttora si discute, sulla pertinenza o meno del dialetto kasciubo al polacco. Certo è che ad alcuni tratti grammaticali comuni a tutti gli altri parlari polacchi, il Kasciubo oppone caratteristiche proprie, ma, nella valutazione di questo problema, che su basi strettamente scientifiche è piuttosto da considerarsi insolubile (importa però rilevare che nella maggior parte dei casi quanto distingue il kasciubo dal polacco è dovuto alla conservazione di fasi più antiche e non a innovazioni), va tenuto presente: che anche nei tempi della dominazione prussiana la lingua culturale dei kasciubi è stata quasi senza eccezione il polacco (accanto al tedesco, lingua delle scuole e lingua ufficiale) e che i Kasciubi stessi, più che "kasciubo" (kašëbski) chiamano il proprio dialetto semplicemente "polacco" (puolski). V. anche: Slavi; Polonia: Lingua.
Una letteratura kasciuba non esiste. La riforma ha promosso anche in questa regione alcune opere scritte nel dialetto locale: così nel 1586 il parroco di Krofey di Bütow pubblicò una versione kasciuba di canti chiesastici, e M. Pontanus, nel 1643, una versione del piccolo catechismo di Lutero. Tentativi più recenti di creare le basi per una letteratura kasciuba sono rappresentati da F. Cenôva, autore di una grammatica kasciuba (Zarés do grammatikš kajébsko-slovjnskje mòvé, Poznań 1879), da H. Derdowski, autore di poemi burleschi, da A. Majkowski, Woś Budzysz e pochi altri. Ma questi tentativi non vanno oltre i limiti e le aspirazioni delle letterature dialettali (la maggior parte dei saggi più recenti è pubblicata nella rivista Gryf, edita negli anni 1908-12, 1921-22 a Kościerzyna).
Bibl.: Fr. Lorenz, Geschichte der Kaschuben, Berlino 1925; id., Sprache und Volkstum der K., in Der Kampf um die Weichsel, opera di varî autori edita da E. Keyser, Berlino 1926; K. Tymieniecki, History of Polysh Pomerania, Poznań 1929; F. Lorenz, Geschichte der pomoranischen (kaschubischen) Sprache, Berlino e Lipsia 1925; K. Nitsch, Djalekty jezyka polskiego (Dialetti della lingua polacca), in Gramatyka jezuka polskiego, Cracovia 1923; St. Ramult, Słownik jezyka pomorskiego czyli kaszubskiego (Dizionario della lingua pomeranica o casciuba), Cracovia 1893; Das polnische Pommern, opera di varî autori, voll. 2, Turuń 1929-31; W. Sobieski, Der Kampf um die Ostsee, Lipsia 1933; A. Fischer, Abriss der Ethnographie von Pomerellen, Toruń 1929.