Myrdal, Karl Gunnar. - Economista e uomo politico svedese (Gustaf, Dalecarlia, 1898 - Stoccolma 1987). Docente di Politica economica all’Università di Stoccolma, ha affiancato all’attività scientifica un costante impegno politico-civile nelle fila del Partito socialdemocratico, ricoprendo importanti cariche istituzionali. Nel 1974 è stato insignito, con F. von Hayek, del premio Nobel per l'economia per i lavori pionieristici sulla teoria della moneta e delle fluttuazioni economiche e per la penetrante analisi dell'interdipendenza dei fenomeni economici, sociali e istituzionali.
Dopo la laurea in legge all’Università di Stoccolma (1923) e il dottorato in economia (1927) divenne professore (1933-74) di Politica economica nello stesso ateneo (dal 1970 professore di politica economica internazionale), subentrando al maestro G. Cassel e svolgendo inoltre attività di docenza presso l'Institut de hautes études di Ginevra. Socialdemocratico convinto, dall'avvento del laburismo (1932) ha affiancato all’attività scientifica un costante impegno politico-civile: senatore (1934 e 1942), presidente della Commissione governativa per i piani economici, ministro dell'Industria e commercio (1945-47), segretario esecutivo della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (1947-57).
In campo economico M. si è dedicato soprattutto allo studio di problemi monetari e sociologici, influenzando concretamente la politica economica svedese; sul tema dell'uguaglianza nello sviluppo mondiale, ha sottolineato i condizionamenti di natura economica, finanziaria, sociale, psicologica e politica che influenzano il pensiero contemporaneo su tale argomento, evidenziandone la natura eminentemente etica. Fautore negli anni Venti dell’applicazione del metodo matematico in economia e cofondatore della Econometric Society, se ne è successivamente discostato, anticipando temi keynesiani. Negli anni Quaranta ha elaborato il concetto – che ha occupato un posto di rilievo nell’economia dello sviluppo degli anni Cinquanta e Sessanta – di causazione circolare e cumulativa, secondo il quale in un sistema sociale non esisterebbe la tendenza verso un’automatica e spontanea stabilizzazione, ipotizzata da molte scuole di sociologi ed economisti; il principio operante sarebbe invece quello della causazione circolare, per cui un processo sociale tende a diventare cumulativo e spesso a procedere con moto accelerato. Tale concetto sarebbe particolarmente adeguato a dar ragione dei processi di crescita economica e di cambiamento sociale e culturale. Da segnalare anche la collaborazione, avviata nel 1938, con la Carnegie Corporation, per conto della quale M. diresse una vasta indagine sul problema dei neri in America che portò alla pubblicazione del fondamentale saggio An American dilemma. The negro problem and modern democracy (2 voll., New York 1943). Tra le sue altre opere: Der Gleichgewichtsbegriff als Instrument der geldtheoretischen Analyse (1931; in ingl. Monetary equilibrium, 1939); Das politische Element in der nationaloekonomischen Doktrinbildung (1932, 2a ed. 1963; in ingl. 1953); An international economy, problems and prospects (1956); Development and underdevelopment (1956); Rich lands and poor: the road to world prosperity (1957); Economic theory and underdeveloped regions (1957; trad. it. 1959); Value in social theory (1958; trad. it. 1959 e 1962); Beyond the welfare state (1958; 2a ed. 1965); Challenge to affluence (1963); Objectivity in social research (1969); Against the stream (1972; trad. it. 1975). M. ha inoltre diretto Asian dramas: an inquiry into the poverty of nations (3 voll., 1968; trad. it. 1971).