GOLDMARK, Karl
Compositore di musica, nato a Keszthely (Ungheria) il 18 maggio 1830, morto a Vienna il 2 gennaio 1915. Il padre suo era cantor alla sinagoga di Keszthely. G. fu iniziato agli studî musicali dal maestro di scuola del suo villaggio, e li proseguì presso il Musik-Verein di Oldemburgo e finalmente a Vienna dove ebbe maestri L. Jansa e poi (al conservatorio) J. Böhm, ambedue celebri violinisti. Al conservatorio il G. aveva anche intrapreso lo studio della composizione, ma la chiusura di quell'istituto, avvenuta nel 1848 per motivi politici, fece sì che tale studio venisse troppo presto interrotto: soltanto molti anni dopo il G. riesce a condurlo seriamente innanzi. Nel 1850, uscito ormai dalle difficoltà che i rivolgimenti politici gli avevano opposto, e ritornato a Vienna, egli cominciò a lavorare seriamente alla composizione di musica. Nel 1857 alcune sue opere strumentali (un quartetto per archi e pianoforte e un' Ouverture per orchestra) e vocali (tra le quali un salmo per soli, coro e orchestra) ottennero grande plauso e procurarono al musicista un buon nome. Nel 1860, dopo due anni trascorsi a Budapest, si trovava nuovamente a Vienna, insegnante di pianoforte, e quivi restò fino alla morte.
Da allora vennero nascendo le composizioni più significative: la sinfonia (a programma) Die ländliche Hochzeit, e le ouvertures Sakuntala e Penthesilea, oltre a danze e musiche da camera; composizioni nelle quali si concreta già nettamente la maniera artistica che si esplicherà poi con rara felicità nell'opera teatrale La regina di Saba. Quest'opera, rappresentata a Vienna (Hofoper) nel 1875, segna il culmine della produzione goldmarkiana, oltre il quale il musicista non troverà più durature fortune teatrali. Né il Merlino (Vienna 1886), né le altre cinque opere che seguirono (Das Heimchen am Herd, Berlino 1896; Die Kriegsgefangene, Vienna 1899; Götz von Berlichingen, Budapest 1902; Ein Wintermärchen, Vienna 1908; Der Fremling), possono essere posti al livello estetico della prima. Pregi notevoli di forma si trovano nelle numerose sinfonie, ouvertures, suites, musica da camera e solistica, in una maniera piuttosto eclettica e verbosa.
Bibl.: F. P. Laurencin, C. G., in Neue Zeitschr. f. Musik, 1878-79; O. Keller, C.G., Lipsia 1901; W. Altmann, C. G.s Kammermusik, in Die Musik, 1914-15.