DOENITZ, Karl
Ammiraglio tedesco, nato il 16 settembre 1892 a Berlino. Entrato come cadetto nella marina imperiale nel 1910, partecipò alla guerra del 1914-18 quale comandante di sommergibili e nel 1918 fu catturato dagli Inglesi nelle acque di Malta, durante l'attacco ad un convoglio britannico. Dopo Versailles prestò servizio presso lo stato maggiore della marina e fu a capo dell'ispettorato dei siluri. Nel 1935 Hitler gli affidò il comando dell'allora costituita flottiglia di sommergibili; promosso contrammiraglio nel 1939, D. passò viceammiraglio l'anno successivo. Diresse con successo la guerra sottomarina contro l'Inghilterra fino all'estate del 1942, quando la progredita tecnica difensiva degli Alleati cominciò a neutralizzare progressivamente l'efficacia dei sommergibili tedeschi. Essendo nel frattempo sorte delle divergenze tra Hitler ed il grande ammiraglio Raeder, comandante supremo della Kriegsmarine, a causa dell'attacco contro la Russia, da Raeder disapprovato, D. che si era sempre mostrato ligio ai voleri del Führer e nazista convinto, fu promosso dapprima (marzo 1942) ammiraglio e nel gennaio 1943 grande ammiraglio e comandante supremo della marina, al posto di Raeder. Alla morte di Hitler, D. fu designato nel testamento di costui a succedergli. Nell'intento di ottenere una buona pace con le potenze occidentali, D. che si trovava al suo quartier generale nello Schleswig-Holstein, nominò ministro degli Esteri il conte Schwerin von Krosigk, già ministro delle Finanze del terzo Reich. Tale mossa non gli valse però a modificare la resa senza condizioni richiesta dagli Alleati. Il Tribunale di Norimberga ha condannato D. nell'ottobre 1946 a dieci anni di prigione da scontarsi nelle carceri di Spandau, vicino a Berlino.
Bibl.: V.E. Hart, I generali di Hitler, trad. ital., Roma 1945; H.R. Trevor-Roper, The last days of Hitler, Londra 1947; trad. ital., Verona 1947.