KARKEMĪSH
. Antica città della Siria settentrionale (oggi Giarāblus), sulla riva destra dell'alto Eufrate. La sua fondazione risale al terzo millennio a. C., ma la sua particolare importanza nella storia dell'antico Oriente fu dal 1500 al 1000 a. C., all'epoca delle grandi conquiste del faraone Tutmosi III, e dell'impero hittita. Fu allora disputata, come gran parte della Siria, fra Hittiti ed Egiziani, e, riconquistata dal re hittita Shuppiluliumash (1395-1355), fu sede di un regno tributario dipendente da Hatti, che sopravvisse alla distruzione dell'impero hittita e solo nel 717 fu da Sargon II incorporato all'Assiria. Nel 605 Nabucodonosor batté a K. il faraone Necho e divenne così arbitro della Palestina. In epoca ellenistica, la località prese il nome di Europo (da non confondere con la Europo che continua l'antica Dura, v.). Gli scavi condottivi nel 1908-1913 da D. G. Hogarth e C. L. Woolley rivelarono l'esistenza della vera e propria rocca sul fiume, sede dei re e del governo, e di una città "interna" ed "esterna", con quella congiunte. È in parte tornata in luce la poderosa cinta di mura, con porte e vestiboli; inoltre numerosi rilievi hittito-aramaici, e iscrizioni geroglifiche hittite, ancora non decifrate.
Bibl.: C. L. Woolley e T. E. Lawrence, Carchemish, voll. 2, Londra 1914-21.