Scrittore giapponese (Kyoto 1155 - Toyama 1216). Dopo un breve periodo di attività a corte, verso il 1173 abbandonò ogni carica pubblica per dedicarsi interamente alle arti. Più tardi prese gli ordini religiosi ritirandosi prima a Ōhara, presso Kyoto, e infine a Toyama, a sud della capitale. Fra le sue opere si ricordano il Mumyōshō ("Trattato senza nome"), composto fra il 1209 e il 1210, una miscellanea di ricordi personali, teorie poetiche, aneddoti e osservazioni erudite, e lo Hosshinshū ("Raccolta di vocazioni religiose", 1214-15) che riunisce parabole e aneddoti su temi buddisti. Ma il suo nome resta legato soprattutto alle numerose poesie e al breve saggio Hōjōki ("Ricordi di un eremo", 1212) che sottolinea, con linguaggio limpido ed evocativo, la vanità e la transitorietà della vita umana e descrive il suo ideale di vita serena, dedita alla ricerca di un conforto estetico e religioso.