Generale e uomo politico argentino (Arroyo de la China, Entre Ríos, 1800 - San José, Entre Ríos, 1870). Due volte governatore di Entre Ríos (1841 e 1868), fu presidente della Confederazione argentina (1853-60); durante tale mandato U. potenziò l'istruzione pubblica e i trasporti e negoziò con Gran Bretagna, USA e Francia un trattato di navigazione, che aprì al commercio mondiale i porti argentini.
Convinto federalista, dapprima sostenitore di J. M. de Rosas (v.), dal 1841 acquistò potenza e prestigio quale governatore della natìa provincia di Entre Ríos. Insorto in difesa delle prerogative delle province argentine, minacciate dalla politica di Rosas, U. ottenne il sostegno degli altri caudillos provinciali argentini, dei liberali uruguaiani (contrapposti in patria ai conservatori, sostenuti da Rosas) e del Brasile (contrario all'ingerenza del dittatore argentino in Uruguay); nell'ott. 1851 costrinse alla resa il generale M. Oribe, liberando Montevideo da un assedio durato oltre nove anni, quindi inflisse a Rosas la decisiva sconfitta di Caseros (3 febbr. 1852). Promulgata una nuova costituzione di stampo federale, modellata su quella degli USA, nel 1853 U. fu nominato presidente della Confederazione argentina (della quale non volle però far parte la provincia di Buenos Aires) e restò in carica sino al 1860, quando gli successe S. Derqui. Comandante in capo dell'esercito confederale, U. fu sconfitto dalle forze di Buenos Aires, guidate da B. Mitre, nella battaglia di Pavón (17 sett. 1861). Fu ancora a capo delle forze armate argentine tra il 1865 e il 1868, durante la guerra col Paraguay, e nel 1868 fu nuovamente eletto governatore di Entre Ríos; fu assassinato dai seguaci di un suo avversario politico.