SIMLER, Josias
Umanista svizzero, nato a Kappel il 6 novembre 1530, morto a Zurigo il 2 luglio 1576. Genero e collaboratore del Bullinger, fondatore della chiesa riformata zurighese. Nel 1549 divenne pastore assistente per alcune comunità di campagna del cantone di Zurigo; poi passò a insegnare nelle scuole della città, e infine entrò all'università, come professore di esegesi neotestamentaria (1552), accanto a Pietro Martire Vermigli, del quale divenne successore nel 1562.
Egli ha un posto onorevole fra i più antichi illustratori della Svizzera, soprattutto per l'operetta De Helvetiorum republica, pagis, oppidis, ecc., in due libri (Zurigo 1576) e per l'altra, Vallesiae descriptionis libri duo et de Alpibus commentarius (Zurigo 1574), che contiene una descrizione delle Alpi basata in parte su osservazioni personali; in essa si leggono, ad es., i primi accenni precisi alle nevi permanenti e ai ghiacciai (v. alpi). È rimasta manoscritta (nella biblioteca di Zurigo) un'opera di maggior mole Antiquitatum helveticarum libri quinque. Va ricordata anche la sua operetta giovanile De principiis astronomiae libri duo (Zurigo 1559).
Importanza per la biografia di Pietro Martire Vermigli e del Bulliger hanno due opere biografiche a essi dedicate (pubblicate a Zurigo rispettivamente nel 1563 e 1575). In polemica con gli antitrinitarî, e in genere con gli "spiritualisti", che dissolvevano ogni dogma e ogni regola nel culto dell'ispirazione dello Spirito, scrisse l'opera De aeterno Dei filio et de spiritu sancto libri IV. Importanza più strettamente polemica, senza un tentativo di ricostruzione storica delle dottrine, ha invece il libello contro lo Stancaro (1563). Nella seconda metà del sec. XVIII, un discendente del S. raccolse una imponente collezione di copie, autografi e apografi riguardanti la storia della riforma in Svizzera (136 volumi, con 62 volumi di indici e repertorî), che forniscono un ausilio prezioso agli studiosi di quel periodo, in specie per quanto riguarda il movimento degli eretici italiani.
Bibl.: Herzog, S. G., in Realencyclopädie für protestantische Theologie und Kirche, XVIII (1906), pp. 347-351. Sugli scritti riguardanti gl'Italiani, F. Ruffini, Francesco Stancaro, Roma 1936. La Collezione Simmleriana (Simmlerische Sammlung), della Biblioteca centrale di Zurigo è stata la maggior fonte del libro del Cantù, Gli eretici d'Italia.