Caillaux, Joseph-Marie
Politico francese (Le Mans 1863-ivi 1944). Deputato radicale, fu più volte ministro delle Finanze fra il 1899 e il 1935. Presidente del Consiglio (1911-12), fu fortemente contestato dai nazionalisti e da Clemenceau per il suo atteggiamento conciliante nell’incidente di Agadir. Divenuto ministro delle Finanze nel dicembre 1913, si dimise nel marzo 1914 dopo che la moglie aveva ucciso il giornalista G. Calmette, che lo aveva diffamato sul Figaro. Il suo impegno pacifista e i suoi rapporti personali con spie nemiche gli valsero (1917) l’accusa d’intelligenza col nemico. Condannato dall’Alta corte di giustizia nel 1920, dopo il 1924 rientrò nella vita politica, ricoprendo incarichi parlamentari e governativi fino al 1940.