HERGESHEIMER, Joseph
Romanziere americano, nato a Filadelfia il 15 febbraio 1880. Ha compiuto i suoi studî in una scuola quacchera di Filadelfia e quindi nella Pennsylvania Academy of Fine Arts.
Dal manierismo iniziale, il H. ha sviluppato rapidamente risorse di consumato stilista, delle quali si è servito per comporre romanzi di carattere romanticamente avventuroso, mettendo in scena ambienti ideati con gusto decorativo, carichi spesso di un esotismo assai ben sostenuto, a sfondo di labirinti psicologici in cui si muovono personaggi di concezione freudiana (Linda Condon, 1919; Cytherea, 1922), ma tuttavia non sempre artisticamente vivi, appunto per il sopravvento della psicanalisi che diviene talora formula. Questo lato debole è però quasi sempre riscattato dalla ricchezza delle situazioni e dallo scintillio di una prosa di alto livello artistico, tanto più notevole nel grigiore realistico in cui il H. ha iniziato la sua attività.
Opere: The Lay Anthony (1914; ed. riveduta, 1919); Mountain Blood (1915; ed. riv., 1919); The Three Black Pennys (1917); Gold and Iron (1918, novelle); Java Head (1919, uno dei suoi romanzi più notevoli); The Happy End (1919, novelle); Steel (1920); San Cristóbal de la Habana (1920, viaggio); The Bright Shawl (1922); The Presbyteriun Child (1923, ricordi autobiografici); Balisand (1924); From an old House (1925, ricordi autobiografici); Tampico (1926); Quiet Cities (1928, novelle); Swords and Roses (1929, storia); The art Dress (1929); The Limestone Tree (1931); Sheridan (1931); Berlin (1932); Tropical Winter (1933); The Foolscap Rose (1934), ecc.
Bibl.: J. B. Cabell, J. H., 1921; W. Follett, J. H., 1922; H. L. R. Swire, Bibliography of the Works of J. H., 1922; L. Jones, J. H., 1923.