Voight, Jon (propr. Jonathan). – Attore statunitense (n. Yonkers, New York, 1938). Caratterizzato da un fisico massiccio, da uno sguardo dolce e indifeso, ma al contempo acuto e spietato, si è rivelato, nella lunga carriera, interprete versatile e di notevole spessore. Ha iniziato recitando in alcune serie televisive, e, sul palcoscenico, in numerosi musical (The Sound of Music) e pièces teatrali (That summer - That fall). Al cinema ha raggiunto il successo, e ottenuto la sua prima nomination all'Oscar, nel 1969, con Midnight Cowboy (Un uomo da marciapiede) di J. Schlesinger, in cui recita la parte (al fianco di D. Hoffman) di un giovane cowboy texano che, giunto a New York convinto di fare soldi come gigolò, rimane scottato e deluso dalla indifferente realtà della grande metropoli. Continuando a preferire film duri e drammatici (Catch-22, Comma 22, 1970; Deliverance, Un tranquillo week-end di paura, 1972), nel 1978 è stato diretto da A. Ashby in Coming home (1978), per il quale, nel ruolo di un reduce dalla guerra del Vietnam paraplegico, ha vinto come miglior attore protagonista il premio al festival di Cannes, il Golden Globe e l'Oscar (1979). Tra gli altri film: l'emozionante Runaway train (A 30 secondi dalla fine, 1985; Golden Globe1986 come miglior attore e seconda nomination all'Oscar); Desert bloom (Un fiore nel deserto, 1986); Heat (The heat ‒ La sfida, 1995); Mission: impossible (1996); The rainmaker (L'uomo della pioggia, 1997); il kolossal Pearl Harbor (2001); Alì (2001), in cui nella parte del giornalista H. Cosell, ha ottenuto la sua terza nomination all'Oscar (come attore non protagonista);The Manchurian candidate (2004); Pride and glory (2008); Tower heist (2011); Fantastic beasts and where to find them (2016); Same kind of different as me (2017); Megalopolis (2024).