Scrittore (Weald of Kent 1554 circa - Londra 1606). Divenne presto celebre con il romanzo Euphues (1579), che creò la moda letteraria dell'eufuismo. L'Euphues è, nella sostanza narrativa, uno dei tanti trattati pedagogico-morali del tempo, ma importante e nuovo è lo stile, ricco di clausole equilibrate, simmetriche, a parallelismi e antitesi, di paragoni fantastici e molte esemplificazioni tratte dalla storia antica e dai classici. La satira trasparente di ambienti e costumi britannici suscitò vive proteste; allora L. scrisse, in seguito, Euphues and his England (1580), esaltazione dell'Inghilterra. L'eufuismo è stato visto dalla critica come riflesso dello stile di A. de Guevara, le cui opere erano apparse in traduzione inglese fin dal 1534; in realtà si tratta di una maniera in gran parte originale, che va intesa nel quadro dello sperimentalismo formale del tempo, diretto a meravigliare il lettore; ebbe molta se pure breve fortuna e tra i maggiori imitatori fu R. Greene; fu messo in caricatura da Shakespeare nella prima parte dell'Enrico IV, ma è innegabile che L. apportò un arricchimento notevole alla prosa inglese. Nelle sue otto commedie (Alexander and Campaspe, 1584; Sapho and Phao, 1584; Endymion, 1591; Gallathea, 1592; Mydas, 1592; Mother Bombie, 1594; The woman in the moone, 1597; Love's metamorphosis, 1601) tratta storie e leggende derivate da Luciano, Apuleio e Ovidio.