ASHBERY, John
Poeta americano, nato a Rochester, New York, il 28 luglio 1927; appartiene al cosiddetto "Gruppo di New York", intensamente cosmopolita nella formazione e nell'atteggiamento letterario (v. stati uniti: Letteratura). L'A. fu in Francia, dal 1953 al 1963; vengono comunemente riscontrati nella sua poesia influssi diretti della poesia francese, in ispecie di quella surrealista, e dell'arte figurativa contemporanea (è del resto nota la stretta connessione tra il gruppo di poeti di New York e i vari circoli artistici legati all'Action Painting, al Museum of Modern Art, al Living Theater e all'Artists Theater). La scrittura dell'A. si evolve da un tipo di scrittura 'aperta' ma ancora parzialmente obbediente alle convenzioni delle sue fonti culturali (Turandot, and other poems, 1953, Some Trees, 1956), a una poesia di puro gioco, di sogno, arcanamente mitologica e oscuramente selvaggia eppure formalmente controllata in cui si riescono a evocare sentimenti di innocenza, cortesia e amore. Essa è esemplificata da volumi come The tennis court (1962), Rivers and mountains (1966) e The double dream of spring (1970). Parallela all'opera in versi è l'attività di autore di teatro sperimentale (The heroes del 1960 o The compromise del 1965) e di direttore della prestigiosa rivista di avanguardia Art news.
Bibl.: S. Stepanchev, American poetry since 1945, New York 1965; Poems of our moment, a cura di J. Hollander, ivi 1968; L. A. Osti, The craft of John Ashbery, in Confrontation n. 9 (1974).