Scrittore e studioso tedesco (Coblenza 1776 - Monaco 1848). Intellettuale inquieto ed eclettico, fu uno degli esponenti di maggior spicco del giornalismo cattolico. Dopo una fase iniziale di salda adesione ai princìpi rivoluzionari francesi si avvicinò al movimento romantico, da cui mutuò un profondo interesse per la religione, i miti e l'antica poesia tedesca, la cui vasta eco si avverte in una delle sue opere più importanti, Glaube und Wissen (1806).
Direttore della rivista Der Rheinische Merkur (1814-1816), dalle cui pagine sostenne la necessità di una rivoluzione nazional-popolare, dopo l’esilio andò progressivamente abbracciando la causa conservatrice e aderendo a forme di cattolicesimo ultramontano. Il 25 genn. 1876, nel centenario della sua nascita, fu fondata la Görresgesellschaft zur Pflege der Wissenschaft, che persegue la finalità di promuovere a livello scientifico gli studi nella Germania cattolica, pubblicando, fra l'altro, un Literaturwissenschaftliches Jahrbuch.Vita. All'inizio fu ardente fautore delle idee rivoluzionarie, fondando il giornale Das rote Blatt e guidando, nel 1799, la deputazione inviata a Parigi per chiedere l'annessione della Renania alla nuova Francia nata dalla Rivoluzione. Deluso dall'esperienza parigina, si ritrasse dalla politica per tornare agli studi di scienze e medicina. Entrato in contatto con Brentano e Arnim, si sentì attratto dalla poesia e dalla storia tedesca medievale, riaccostandosi con ciò anche al cattolicesimo. Dal 1814 direttore della rivista Der Rheinische Merkur, orientata in senso liberal-nazionale, combatté con eguale intransigenza prima Napoleone, poi la reazione post-napoleonica. Ne conseguì nel 1816 la soppressione della rivista, per il cui tramite si era rivelato maestro di stile e di efficacia giornalistica, e la fuga oltre confine. Da ultimo, chiamato nel 1820 a Monaco come professore di storia presso quella università, divenne promotore della cultura cattolica tedesca in opposizione al prussianesimo, passando pertanto, dalle sue origini rivoluzionarie, alle file della reazione.
Tra le sue opere si ricordano Aphorismen über Organonomie (1802), Aphorismen über Organologie (1805), ma anche, a prova della varietà dei suoi interessi, Aphorismen über die Kunst (1802) e, più importante, la già citata Glaube und Wissen, in cui, sviluppando gli spunti di F. Schlegel, basandosi sui miti orientali, metteva in luce le tipiche forme sovrastoriche della mitologia; sulla stessa traccia scrisse la Mythengeschichte der asiatischen Welt (2 voll., 1810). Coerentemente con l’evoluzione del suo pensiero, i suoi ultimi studi furono di mistica e di poesia religiosa (Die christliche Mystik, 4 voll., 1836-42), e in essi, pur nel diverso clima, si conferma poderoso prosatore.