Scrittore tedesco (Grund, Vestfalia, 1740 - Karlsruhe 1817). All'univ. di Strasburgo, ove frequentava i corsi di medicina, si legò d'amicizia con Herder e con Goethe, che all'insaputa di J.-S. pubblicò nel 1777 parte della sua autobiografia col titolo Heinrich Stillings Jugend, derivando lo pseudonimo di Stilling dall'espressione Stillen im Lande ("i tranquilli del paese") con cui era invalso l'uso di indicare i pietisti. Alla prima parte seguirono, tra il 1778 e il 1817, le altre. J.-S. divenne poi amico di F. H. Jacobi e di J. K. Lavater, mentre i rapporti con Goethe si allentarono. Nel 1778 prof. di scienze camerali nell'Accademia di Kaiserslautern, poi (1784) a Heidelberg e Marburgo; è questo il periodo della sua più intensa attività letteraria, volta a combattere in nome della fede i principî del razionalismo e del materialismo. Pubblicò le Szenen aus dem Geisterreiche (3 voll., 1795-1801) e i romanzi Florentin von Fahlendorn (1780); Theodore von der Linden (2 voll., 1783); Theobald oder die Schwärmer (2 voll., 1784); Das Heimweh (4 voll., 1794-96). Il veicolo principale della sua propaganda religiosa fu la rivista Der graue Mann. Nel 1803 il granduca Carlo Federico di Baden gli affidò il compito di promuovere nei suoi dominî la rinascita morale e religiosa del popolo e a questa missione J.-S. attese fino alla morte. Diede forma sistematica alla sua fede religiosa nella Theorie der Geisterkunde (1808), che al suo apparire destò le ire dei luterani ortodossi per la concezione swedenborghiana d'un regno degli spiriti che può comunicare con le anime dei viventi, mentre i romantici, con L. A. von Arnim, vi salutavano con entusiasmo la fonte d'una nuova mitologia. Poco originale e poco profondo come pensatore religioso, J.-S. ha tuttavia il merito di aver portato per primo, insieme con Lavater, i germi fecondi del pietismo fuori dalla chiusa cerchia delle conventicole, nel mondo della cultura e dell'arte. J.-S. ebbe qualche notorietà anche nel campo degli studî economici, in cui subì l'influenza delle teorie populazioniste di J. Sonnenfels e si mostrò favorevole alle corporazioni di mestiere (Staatspolizeiwissenschaft, 1788; Lehrbuch der Finanzwissenschaft, 1789; Grundlehre der Staatswissenschaft, 1792).