DAHL, Johan Christian Clausen
Paesista, nato a Bergen (Norvegia) il 24 febbraio 1788, morto a Dresda il 14 ottobre 1857. Nel 1811 entrò all'Accademia di Copenaghen, da cui il suo spirito antiaccademico lo allontanò presto. Studiò invece, da sé, la natura e s'ispirò agli antichi maestri olandesi del sec. XVIII. La freschezza dell'osservazione e un sentimento nuovo del colore gli affidarono un posto tra i rinnovatori della pittura del paesaggio nel sec. XIX, nella quale sembrò precorrere il Corot. Tra i pittori tedeschi il Blechen e forse anche il Menzel mostrano d'aver subito il suo influsso. Le sue acqueforti, ardite e moderne come quelle del Constable, passarono inosservate al suo tempo. Nel 1818 il D. si allontanò da Copenaghen per viaggiare, ma sposatosi a Dresda, vi rimase. Fu intimo amico di Caspar David Friedrich, col quale per venti anni condivise l'abitazione, ed entrambi furono salutati come i capi d'un nuovo indirizzo. Nel 1824 il D. fu nominato professore all'Accademia di Dresda. Durante il viaggio che nel 1820-21 fece in Italia dimorando a Napoli toccò il punto più alto della sua arte. Nel 1826 tornò temporaneamente in Norvegia sua patria, per la quale, allora e in seguito, lavorò molto. Questi anni furono i più importanti della sua vita. Dei quadri da lui dipinti un Paesaggio col fiume Elba (1831) si trova a Elberfeldt, una Veduta di Dresda nella Kunsthalle di Amburgo e altre opere a Dresda e in collezioni private tedesche. Le raccolte più importanti sono quelle della galleria nazionale di Oslo, della galleria civica di Bergen e della galleria nazionale nonché del museo Thorvaldsen di Copenaghen.
Bibl.: A. Aubert, Prof. Dahl, Cristiania 1893; id., Den nordiske Naturfølelse og Prof. Dahl, 1894; id., in Thieme-Becker, Künstl.-Lex., VIII, Lipsia 1913; A. Gold, Ein naturalistischer: J. C. Dahl, in Der Cicerone, IX (1917), pp. 314-315; P. F. Schmidt, Zu einem Gemälde von Dahl, ibid., XV (1923), p. 1141.