JORGENSEN, Jens Johannes
Scrittore danese, nato a Svenborg il 6 novemble 1866. Cittadino onorario di Assisi, trascorre da molti anni la vita per lo più in Italia.
Verso il 1890 fu uno dei più delicati interpreti del movimento impressionistico, che s'era iniziato in Danimarca, per processo di generazione spontanea, con Jacobsen: tradusse Baudelaire, Verlaine e compose in toni morbidi e musicali liriche (Vers, 1887; Stemninger, Impressioni, 1892; Bekendelse, Confessioni, 1894; Digte, 1898) e novelle (Foraarssagn, La leggenda della primavera, 1888; En Fremmed, Uno straniero, 1890; Sommer, Estate 1892; Livets Trœ, L'albero della vita, 1893; con la continuazione Den yderste Dag, Il dì del giudizio, 1897; Hjemve, Nostalgia 1894). Ma l'affinità spirituale con i simbolisti francesi si svelò presto anche in un sempre più intenso accentuarsi del sentimento mistico: nel 1896 il volume di confessioni Livsløgn og Livssandhed (La vita della menzogna e la vita della verità) proclamava apertamente una già compiuta trasformazione del suo spirito e la sua conversione al cattolicismo (v. anche i suoi articoli nella rivista Taarnet, La torre, 1893-95). Il Rejsebogen ll libro del viaggio, 1895), la prima opera di poesia in cui il J. diede espressione intera al suo nuovo orientamento spirituale, fu un avvenimento letterario europeo. In un francescano sentimento della vita, in cui il pensiero di Dio va continuamente congiunto con l'amore della natura, il J. cercò da allora in poi la sua ispirazione; ora traendone lo stimolo a raffigurazioni di santi (Romerske Helgenbilleder, Immagini romane di Santi, 1902; Den hellige Franz af Assisi, S. Francesco d'Assisi, 1907; Den hellige Katerina af Siena, Santa Caterina da Siena, 1915); ora invece indugiando in descrizioni dei paesaggi di natura e d'anime conosciuti durante i suoi viaggi frequenti per l'Italia e per l'Europa (Beuron, 1896; Romersk Mosaik, Mosaico romano, 1901; Pilgrimsbogen, Il libro del mio pellegrinaggio, 1903; Rejsebilleder fra Nord og Syd, Impressioni di viaggio dal Nord e dal Sud, 1905; Lourdes, 1910; Fra Vesuv til Skagen, 1909; Indtryk og Stemninger, Sensazioni e impressioni, 1911; Det tabte Land, La terra perduta, 1912; Bag all de blaa Bjerge, Dietro tutti i montıi azzurri, 1913; .Jorsafala Fœrd, Viaggio in Terrasanta, 1923, ecc.). E la stessa nota d'intima soggettività compare anche, non solo nelle liriche (Af det Dybe, Dalla profondità, 1909 e Der er en Brønd som rinder, C'è una sorgente che scorre, 1920) e nella vasta autobiografia (Mit Livs Legende, La leggenda della mia vita, voll. 7, 1916-28), ma nella stessa opera di carattere occasionale come gli scritti di guerra, durante la quale il J. parteggiò per gli Alleati (Klokke Roland, Rolando il saggio, 1915 e Flanderns Love, Il leone di Fiandra, 1919) o come gli scritti di devozione e edificazione (Helvedsfjender, I nemici dell'inferno, 1898; Omvendelse, Conversione, 1899; il racconto Vor Frue af Danmark, Nostra Donna di Danimarca, 1900, . ecc.). Dappertutto, nei salmi a largo respiro, come negli articoli di giornale (una raccolta di articoli è anche l'ultimo libro: Italienskt, Italiano, 1932); nella prosa soffusa di liricità, come nel racconto più aderente alla realtà della vita, l'opera di J. ha una sua particolare impronta di linguaggio limpido, pacato, che fa di lui uno squisito maestro di stile: e da un tono semplice di confessione spirituale, in cui i moti più delicati dell'anima si fanno trasparenti, nascono anche i suoi momenti più felici, di schietta, pura poesia.
Ediz.: Udvalgte Vœrker, voll. 7, Copenaghen 1915. - Traduzioni italiane: S. Francesco d'Assisi, trad. di B. Neri, Torino 1922; S. Caterina da Siena, Roma (1926); Pellegrinaggi francescani, traduz. di G. Tenconi, Milano 1926; Il pellegrinaggio della mia vita, trad. di R. Mazzucconi, Firenze 1928; Olivae fructus. Impressioni di Provenza, trad. di A. Di Giovanni, Firenze 1929; Il libro d'oltremare, trad. di G. Ricci, Firenze 1925; e molte altre.